Serafino Lonardi, semplicemente un eroe. Per destino, non per volontà…
Nella tarda sera del 18 gennaio 1922 (cent’anni fa!) il giovane muratore d’appena 22 anni, nonostante la fidanzata scoraggiasse il suo intervento, finì nelle gelide acque del canale Giuliari dal ponte in via San Giovanni Lupatoto per tentare di soccorrere lo stagnino ambulante Giovanni Errico, di origini piemontesi, che vi s’era gettato con intenzioni suicide, tra la disperazione del figlio tredicenne della sua compagna che si portava appresso.
Perirono tutt’e due e gli amici di Serafino decisero d’erigere un cippo marmoreo ad memoriam all’imbocco del ponte sul canale Giuliari in via Legnago, a destra (venendo dalla città), con foto e dedica: “A Serafino Lonardi. Baldo dei suoi vent’anni coraggiosamente impavido perché fiero del suo sentire altruistico si tuffò nelle acque travolgenti di questo canale per trarre in salvo uno cadutovi. Il fato lo trasse nel numero dei più il 18.1.1922. Con affetto gli amici posero”.
Mentre Serafino riposa nella curata tomba di famiglia nel cimitero di Borgo Roma, il manufatto è da anni abbandonato nell’incuria. La foto del giovane (serio con giacca, papillon e cappello, presente anche sulla tomba) è sparita da tempo e la scritta è ormai pressoché illeggibile.
Ma la sua tragica vicenda è ora finalmente restituita alla memoria collettiva, dopo anni di colpevole dimenticanza. Il 23 marzo scorso, infatti, è stato approvata all’unanimità dalla Circoscrizione 5^ la mozione con risposta scritta datata 6 marzo 2022, presentata da Giancarlo Frigo (“motore” dell’iniziativa), Maria Paola Defalco e Giglio Antonini (Lista Tosi), da Floriano Rossi (Ama Verona) e da Luca Braga (Fare Verona).

Dopo aver sintetizzato la vicenda, gli scriventi hanno proposto che “detta nicchia di memoria, opportunamente riqualificata e restaurata, venga posta nella futura area di verde pubblico di via Legnago, angolo con via Imola”. Ed hanno “ringraziato il giornalista Claudio Beccalossi che fin dal 1989 riportò su L’Arena di questo giovane eroe, oltre ad aver documentato con lettera scritta alla Circoscrizione nel 2017 e, infine, su La Cronaca del 7 aprile 2021”.
La strada del riguardo evocativo da applicare, spesso tortuosa, stavolta s’è fermata al secolo dal drammatico evento che consacrò Serafino Lonardi come esempio di coraggio ed abnegazione. Il merito per il rinnovo del rispetto dovuto va soprattutto a Giancarlo Frigo, ex amministratore del Comune di Verona (è stato presidente della Circoscrizione V^, assessore al Bilancio a Palazzo Barbieri con i sindaci Michela Sironi Mariotti e Paolo Zanotto, addetto stampa dell’Agec, Azienda gestione edifici comunali), innamorato di Borgo Roma al punto da raccogliere in due libri (il terzo è in fase d’uscita) storia e storie locali, convinto, come riporta il sottotitolo, che “noi di Tomba siamo Extra”…
Claudio Beccalossi