Desta tuttora scalpore (nonostante la mal digerita assuefazione popolare a cifre milionarie nelle tasche degli “eroi del pallone”) il contratto da nababbo di Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro, per tutti Cristiano Ronaldo (Funchal, capoluogo della regione autonoma dell’arcipelago nell’oceano Atlantico di Madera, Portogallo, 5 febbraio 1985), firmato il 30 dicembre 2022 ed entrato in vigore dal 1° gennaio 2023 al 2025 con l’Al-Nassr Football Club, o semplicemente Al-Nassr, società calcistica di Riad, in Arabia Saudita, nella massima divisione del campionato saudita di calcio.
Svincolato dal Manchester United (2021-2022) dopo il trasferimento dalla Juventus (2018-2021), Ronaldo è ora attaccante dell’Al-Nassr e della nazionale portoghese, con un palmares che l’accosta di diritto a grandi campioni scomparsi come l’argentino Diego Armando Maradona (Lanús, 30 ottobre 1960 – Tigre, 25 novembre 2020), il brasiliano Pelé (pseudonimo di Edson Arantes do Nascimento, Três Corações, 23 ottobre 1940 – San Paolo, 29 dicembre 1922), l’olandese Johan Cruijff (all’anagrafe Hendrik Johannes Cruijff, Amsterdam, 25 aprile 1947 – Barcellona, 24 marzo 2016).
Già avvezzo ad ingaggi da maharaja, Ronaldo percepirà dall’Al-Nassr uno stipendio da 200 milioni di euro (!) a stagione. I media gli hanno fatto i conti in tasca: 16,6 milioni di euro al mese, 547.945 euro al giorno, 22.831 euro all’ora, 380 euro al minuto. In pratica, 6,34 euro al secondo. Ed in Italia, intanto, il neogoverno dalle maniche larghe ha innalzato (?) a 600 euro al mese la pensione minima per gli ultrasettantacinquenni (sic), neanche due minuti di prezioso tempo pagato al campionissimo portoghese…
Hellas Verona – Juventus dell’8 febbraio 2020: 2 a 1
Verona, Stadio “Marcantonio Bentegodi”, 8 febbraio 2020. In tribuna stampa per il big match Hellas Verona – Juventus. Una gran bella partita. Avvincente, con colpi di scena a fronti alterni. Da far agitare sullo scomodo seggiolino ed in grado d’eccitare, scaldare nonostante il freddo della serata scandita dagli slogans della curva sud assiepata di tifosi e bandiere.






La sintesi dell’incontro è il risultato finale di 2 a 1. Goals di Cristiano Ronaldo per la Juventus al 65°, pareggio di Fabio Borini al 76° e seconda rete dell’Hellas Verona di Giampaolo Pazzini all’86° su rigore.



















Il primo tempo ha registrato le emozioni per la traversa beccata da Douglas Costa de Souza (Juventus) al 19°, per il goal di Marash Kumbulla (Hellas Verona) al 23° annullato per fuorigioco e per il palo colpito da Cristiano Ronaldo (Juventus) al 36°.
Ovviamente soddisfatto il mister dell’Hellas Verona, Ivan Jurić (Spalato, Croazia, 25 agosto 1975), corrucciato, invece, l’allenatore della Juventus Maurizio Sarri (Napoli, 10 gennaio 1959). Trama al cardiopalma da calcio-spettacolo…










Ramsey, de Ligt e Ronaldo
Dopo la partita e l’incontro con la stampa dei due allenatori, Jurić (dal 28 maggio 2021 tecnico del Torino) e Sarri (trainer della Lazio dal 9 giugno 2021), ho atteso nel tunnel del “Bentegodi” i giocatori della Juventus.
Mi sono capitati sotto tiro due della “rosa” bianconera.
Aaron James Ramsey (Caerphilly, Galles, Regno Unito, 26 dicembre 1990), centrocampista anche della nazionale gallese. Ex Arsenal Football Club (o solo Arsenal), società calcistica inglese di London/Londra, più nel dettaglio del quartiere di Highbury, nel borgo di Islington. Dal 1° agosto 2022 gioca nella francese Olympique Gymnaste Club de Nice-Côte d’Azur (od OGC Nice o solo Nice, in italiano Nizza).
E Matthijs de Ligt (Leiderdorp, Nederland/Paesi Bassi, 12 agosto 1999), difensore pure nella nazionale olandese. Ex Amsterdamsche Football Club Ajax (nota come Ajax), società calcistica di Amsterdam. Dal 19 luglio 2022 fa parte del tedesco Fußball-Club Bayern München AG, il Bayern München (Bayern Monaco).
Ho poi tallonato Cristiano Ronaldo, impettito, deciso, indifferente, protetto da mastini-bodyguards. Ha percorso il tunnel dagli spogliatoi all’esterno dello stadio per salire sul pullman che stava aspettando i giocatori della Juventus. Le foto che sono riuscito a fargli lo mostrano poco propenso a lasciarsi coinvolgere da tifosi, ammiratori e curiosi. E nessuno s’è nemmeno permesso di sfiorare il particolare look dei capelli dietro, raccolti con un filiforme codino, che aveva allora, vanità da calciatore milionario…












Servizio e foto esclusive di
Claudio Beccalossi