Ancora un pedone che attraversa col verde sulle strisce alle prese con l’automobilista distratto od imprudente di turno. Ed ancora la trafficata connessione regolata da un semaforo tra le vie Belfiore (SS 12) e Colonnello Fasoli, a Ca’ di David, al centro delle polemiche per la sua pericolosa e stretta conformazione.
È accaduto attorno alle ore 17:00 del 24 ottobre. Un’anziana signora è caduta a terra, sull’attraversamento pedonale di fronte alla farmacia “Dei Santi”, per il timore d’essere investita o dopo aver impattato, in modo apparentemente lieve, con un’auto che proveniva da via Colonnello Fasoli e s’immetteva in via Belfiore, in direzione di Buttapietra od altrove. Subito soccorsa da passanti e dalla stessa farmacista, ha atteso seduta sull’asfalto, in comprensibile stato di choc, l’arrivo dell’ambulanza, fatta intervenire e prontamente sopraggiunta.








L’ennesimo episodio d’insicurezza stradale è la punta dell’iceberg di disagi, contrattempi, rischi, code e sfinimenti che riguarda il percorso tra via Belfiore, via Forte Tomba fino a via Golino e viceversa. Nelle ore di maggior spostamento la circolazione è pressoché a passo d’uomo, non solo per il citato semaforo al centro di Ca’ di David ma pure per gli altri impianti di regolazione del traffico verso le e dalle due direttrici della Tangenziale Sud, in via Forte Tomba.
Lo sanno bene gli utenti che devono uscire da od entrare a Verona (per poi far ritorno), cioè i tanti pendolari costretti ad un’andatura a singhiozzo nelle ore “maledette”, spesso stando dietro e respirando gli scarichi di autobus, autoarticolati, furgoni ecc. e facendo attenzione a quanti s’azzardino a circolare in bici e tandem od a camminare ai bordi.
La questione non è nuova e si trascina da anni, senza apparenti progettualità o soluzioni alternative. Qualcuno ha ipotizzato l’allargamento della carreggiata tra Borgo Roma e Ca’ di David con ideale inserimento di piste ciclabili. Oppure la realizzazione d’una rotonda tra le vie Belfiore e Colonnello Fasoli, “rubando” superficie, utilizzando spazio di piazza Roma antistante alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista. Opere “rivoluzionarie” che, comunque, prima o poi dovranno essere prese in esame (assieme ad altre magari più consone) per essere scelte e realizzate, ovviando così al problema altrimenti destinato, prima o poi, a degenerare.
Servizio e foto di
Claudio Beccalossi