Incredibile e pericoloso degrado occultato in una striscia verde abbandonata a se stessa, a ridosso di via Bartolomeo Avesani e nei pressi del Mercatino Mobil Discount di via Basso Acquar 69. Oltre ad arbusti e rifiuti di varia natura, nel caos dell’incuria e dell’indifferenza, giacciono lì le devastate carcasse di due auto senza targhe (un’Opel Astra TDS ed una Yundai Getz),accanto ad un considerevole quantitativo di lastre ondulate d’Eternit accatastate verticalmente addosso ad una rete di recinzione.
Com’è noto da tempo, le particolari coperture in fibrocemento contengono amianto (od asbesto), insieme fibroso e cancerogeno. La sua polvere, respirata, è causa di gravi patologie: l’asbestosi per prolungate esposizioni, il tumore della pleura (il mesotelioma pleurico) ed il carcinoma polmonare. Utilizzato fino alla fine degli Anni Ottanta del secolo scorso soprattutto nella coibentazione di costruzioni, tetti, navi, treni ecc., con la legge 27 marzo 1992, n. 257, ne sono state bandite produzione, lavorazione e vendita, definendo normative per la dismissione delle pertinenze d’estrazione e trattamento ed occupandosi pure dei lavoratori esposti.









Le auto sfasciate e, soprattutto, il materiale in cemento-amianto, costituiscono due focolai d’inquinamento ambientale e di rischio per la salute pubblica, seminascosti ed ignorati. L’allarme è lanciato: spetta agli organi competenti, ora, provvedere all’urgente disinnesco di simili mine vaganti tra chi vive, lavora, transita spesso in quell’area di Basso Acquar.









Servizio, foto e video di
Claudio Beccalossi