“La risoluzione del contratto per la realizzazione del Filobus tra AMT le aziende appaltatrici è solo l’ultimo episodio di una saga infinita che immobilizza la città da troppo tempo. Sono ormai 30 anni che a Verona si parla di rivoluzionare il trasporto pubblico, ma per problemi burocratici, amministrativi, progettuali o politici la città è rimasta ferma”,
Esordisce Giacomo Cona, segretario di Traguardi.
“La situazione odierna, dopo la risoluzione del contratto che, temiamo, provocherà strascichi legali, complicazioni operative ed ulteriori costi a carico della comunità, non è per nulla chiara ed in via di risoluzione. Il Sindaco afferma che, una volta terminati i rapporti con ATI e chiusi i cantieri, si avvieranno nuove procedure di appalto per assegnare il progetto ad altre imprese e realizzare il filobus, mentre i segnali che sono arrivati per mesi dall’amministrazione parlavano di una netta volontà a non voler realizzare il progetto. Della possibilità di modificare l’opera in un sistema di bus elettrici, poi, nessuna prova tangibile o progetto visionabile. Un’ incertezza che lascia sconcertati tutti i cittadini, dimostrando la grande incapacità decisionale di un’amministrazione miope ed impotente di fronte ai bisogni della città”, conclude Cona.
Sul punto interviene anche Tommaso Ferrari, consigliere comunale: “Mentre le realtà a noi vicine realizzano opere proiettate nel futuro e puntano ad una decisa riduzione del traffico e ad un miglioramento della qualità dei trasporti, Verona resta immobile, impantanata tra gli errori grossolani di una Giunta che ha ampiamente e anticipatamente dichiarato il proprio fallimento. Occorre che la società civile veronese, quella che vive la città, i suoi problemi e e le sue potenzialità tutti i giorni, lavori insieme per un’alternativa che rimetta in moto Verona. Occorre lavorare senza sosta per smuovere la città dall’immobilismo dannoso in cui è ormai da troppi anni bloccata”, conclude Ferrari.
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