Se accadesse come molti dicono, come aleggia nell ‘aria da un po’ di giorni, un nuovo lockdown sarebbe questa volta davvero fatale, ne vedremo subito i danni e li vedremo a posteri. A marzo e aprile, con il lockdown totale ci sono già state gravi conseguenze per i bambini e ragazzi soprattutto, per non parlare delle varie attività commerciali. Le poche che hanno resistito, organizzando luoghi e spazi per adeguarsi alle varie misure di sicurezza sanitaria ora chiuderanno probabilmente per sempre. Un conto è tener chiuso un negozio o un ‘attività due mesi… ma un secondo lockdown è per chi lavora una sentenze di morte. Effetti diversi li riscontriamo nei bambini e negli adolescenti che si sono visti da un giorno all’ altro catapultare in una realtà totalmente diversa da quella in cui erano cresciuti e conoscevano e questo li ha destabilizzati molto. Oltre questo i bambini e i ragazzi hanno necessità di contatti, di convivialità, di stare molto tempo all’ aperto o fare attività sportive o ludiche, più di noi adulti. Hanno necessità di stare con i coetanei a scuola come a casa. La didattica a distanza è stata una soluzione estrema a una condizione estrema ma non è quella la “scuola”. La scuola per bambini e ragazzi è socialità, condivisione, gite scolastiche con i compagni. I ragazzi si trovano fuori in centro o nei parchi con gli amici, questa è la loro realtà . È contro natura e contro lo sviluppo psichico del bambino ed il ragazzo stare sempre chiuso in casa, senza vedere nessuno, isolato. Anche qui i bambini, se fosse stata una questione di due mesi soli si sarebbero, come di fatto si sono, adattati. Ma se la situazione si ripete ancora, come paventano che sia, i danni saranno maggiori e se li porterenanno dietro per molto tempo. Questa è una cosa contro natura per loro e con effetti altamente negativi sulla psiche. La Dad può esser utile a livello nozionistico ma non da quella possibilità di apprendimento di una scuola reale e concreta. Oltre tutto, scuola a parte, se venisse davvero attuato un lockdown questi ragazzi e questi bambini non potrebbero nuovamente più uscire nemmeno a far una passeggiata fuori, ne incontrare nessuno, ne far nessuna attività sportiva. Avrebbero solo la scuola a distanza o in presenza, senza nient’ altro. Penso sia alquanto doveroso pensare bene a queste conseguenze che sicuramente ci troveremo ad affrontare quando tutto questo sarà finalmente finito. Se un adulto ha le armi per fronteggiare anche questo lockdown, adattandosi in qualche modo, arrabattandosi tra lavori vari, quelli pochi che saranno permessi, i bambini e i ragazzi no. Loro non hanno mezzi per fronteggiare sta situazione. Li porterebbe solo a stare ancora più tempo su internet, al PC o alla televisione, senza contare lo stato di depressione, frustrazione e stress che ne deriva. Non possiamo accettare una chiusura totale nuovamente. Non possiamo accettare di perdere il lavoro ne che i nostri figli vivano mesi chiusi in casa. Dobbiamo fare il possibile e l’ impossibile per farci sentire e ascoltare, per smuovere il torpore in cui molte persone ancora si annidano, per risvegliare le coscienze e la ragione. Non accetteremo un lockdown di nuovo, magari di mesi fino alla primavera. È una cosa contro natura, una cosa mai vista nemmeno durante le grandi epidemie della storia. Bisogna cercare di vivere più normalmente possibile senza rinunciare a tutto a capo chino. Bisogna parlare e farsi sentire e cercare di cambiare le cose. Lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri figli, a tutte le persone che presto perderanno il lavoro senza nessun aiuto da parte dello Stato. E dobbiamo agire in fretta finché ancora il diritto di manifestazione c’è. Non perdiamo altro tempo… È già tardi. Ma non è mai troppi tardi, in fondo, per capire quale strada prendere e come agire. Uniti tutti contro le chiusure delle nostre città. Le nostre città devono restare libere, controllate si ma libere.
Alessandra Cordioli