Il suo nome circola da più di un anno, cioè da quando è scaduto il suo mandato da Presidente della Corte Costituzionale, come candidata a un po’ a tutte le cariche istituzionali vacanti, o meno. A tratti era stata indicata come Presidente del Consiglio di un governo di decantazione, in altri come Ministro della Giustizia di un esecutivo tecnico, e qualche tempo fa anche come Presidente della Repubblica. A poco meno di due mesi della scadenza del mandato di Sergio Mattarella, e a poco più di un mese dall’inizio delle votazioni, invece, il suo nome sembra sparito. Una tattica, o è veramente passata di moda? Con i due schieramenti che appaiono senza numeri sufficienti per primeggiare uno sull’altro, ecco chi potrebbe essere la personalità rimasta coperta in queste ultime settimane e in grado di unire i grandi elettori! In un contesto nel quale Covid-19 non permette ritardi, sarà la figura giusta? Ma chi è questa professoressa universitaria diventata Presidente della Corte Costituzionale nel 2019?
Lombarda, classe 1963, cresciuta nell’Università degli Studi di Milano, è stata docente sia nell’Ateneo di Verona, sia alla Bicocca. E’ stata redattrice e direttrice di numerose riviste giuridiche. Membro, tra le altre, dell’Associazione italiana dei costituzionalisti e dell’European Law Institute, è diventata Giudice della Corte Costituzionale nel 2011 (su nomina di Giorgio Napolitano), Vicepresidente della stessa nel 2014 e Presidente (prima donna) nel 2019. Oggi è Ministro della Giustizia. Cattolica, è considerata vicina a Comunione e Liberazione.
Non è di destra (quindi potrebbe piacere al PD) e non è di sinistra (quindi potrebbe essere accettata dal Centro Destra). Non ha lunghe esperienze, nè militanze politiche (cosa che potrebbe piacere ai Cinque Stelle), infine è donna (e sarebbe un inedito). Potrebbe essere il nome di mediazione perfetto.
I favoriti:
Mario Draghi, Presidente del Consiglio: 50% (invariato)
Marta Cartabia, Ministro della Giustizia: 10% (invariato)
Pierferdinando Casini, ex-Presidente della Camera (Leggi l’articolo): 10% (invariato)
Giuliano Amato, Giudice della Corte Costituzionale (Leggi l’articolo): 7% (invariato)
Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica: 5% (invariato)
Paolo Gentiloni, Commissario Europeo (Leggi l’articolo): 5% (invariato)
Silvio Berlusconi, ex-Presidente del Consiglio (Leggi l’articolo): 5% (invariato)
Emma Bonino, ex-Commissario Europeo (Leggi l’articolo): 1% (-1%)
Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato: 1% (invariato)
Marcello Pera, ex-Presidente del Senato: 1% (invariato)
Antonio Martino, ex-Ministro della Difesa: 1% (invariato)
Paola Severino, ex-Ministro della Giustizia: 1% (invariato)
Franco Frattini, ex-Ministro degli Esteri: 0,5%
Anna Finocchiaro, ex-senatore e Ministro: 0,5%
Altri: 2%
Matteo Peretti