21 aprile – Prima parte
Il Consiglio comunale di questa sera si è aperto, alle ore 18, con la richiesta di inversione del programma lavori da parte della maggioranza. Si è quindi proceduto, diversamente da quanto programmato dalla capigruppo, con la riapertura del dibattito sulla proposta di delibera per il cambio di destinazione d’uso, da direzionale a turistico/ricettiva e commerciale, del cosiddetto Quadrilatero, gli immobili di proprietà di Patrizia immobiliare delimitati dalle vie Garibaldi, Emilei, San Mamaso e Sant’Egidio.
Nel corso del dibattito, iniziato la scorsa settimana nella seduta del 14 aprile, sono intervenuti i consiglieri Michele Bertucco Sinistra Verona in Comune, Tommaso Ferrari Traguardi Verona, Elisa La Paglia, Stefano Vallani e Federico Benini Pd.
Al termine degli interventi, gli uffici competenti hanno iniziato la valutazione dei 36 emendamenti collegati, sospendendo temporaneamente la valutazione della proposta di delibera da parte dell’aula.
Nel frattempo i lavori del Consiglio sono proseguiti, con la votazione delle restanti proposte iscritte nel programma lavori.
Via libera alla ‘Variante Verde’
E’ stato approvato all’unanimità, con 25 voti favorevoli, il documento urbanistico per la riclassificazione delle aree edificabili in aree agricole o naturali. Un passaggio da oggi possibile, introdotto dall’Amministrazione per soddisfare questo tipo di richieste, in sintonia con gli obiettivi di contenere il consumo del suolo.
Il provvedimento consente infatti ai proprietari di terreni dichiarati edificabili dal vecchio Prg, di richiederne la riclassificazione, affinché siano privati della potenzialità edificatoria. Una scelta per andare incontro ai proprietari di aree edificabili, soggette quindi al pagamento delle imposte locali sugli immobili, che risultano improduttive da anni e neppure più commerciabili. A riclassificazione avvenuta, l’area in questione diventerà quindi inedificabile.
Il nuovo strumento recepisce le indicazioni della Regione, che con legge regionale 4/2015 sollecita l’adesione dei Comuni a politiche urbanistiche più attente alla riorganizzazione e alla riqualificazione del tessuto insediativo esistente.
Un modus operandi in perfetta sintonia con gli obiettivi di contenere il consumo di suolo e di invertire il processo di urbanizzazione del territorio, già fatti propri dall’Amministrazione e avviati in modo deciso con la Variante 29.
“Un provvedimento positivo, che punta al contenimento del consumo del suolo – ha detto l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala –. Nel nostro Comune la strada in questa direzione è già spianata, ma ben vengano ulteriori opportunità che possano rispondere alle esigenze e richieste dei cittadini. Rispetto al passato è senza dubbio un percorso in controtendenza, tuttavia, insieme alle politiche urbanistiche cambiano anche le esigenze dei privati. Tra le conseguenze dirette della riclassificazione delle aree da edificabili ad agricole, vi è ad esempio il significativo sgravio dell’imposizione fiscale immobiliare a carico dei proprietari dei suoli interessati, a fronte della rinuncia volontaria ai diritti acquisiti”.
“Mi aspettavo una analisi più dura rispetto alla legge della Regione Veneto – ha sottolineato il capogruppo Sinistra Verona in Comune Bertucco -. Ma è chiaro che in questo momento la linea portata avanti è di netta vicinanza ad una determinata politica d’intervento. Al di là della condivisione che ci può essere in merito al provvedimento, spiace che sia mancato ancora una volta il coinvolgimento dei cittadini. Poche le occasioni di confronto e, ancor di più, d’incontro con la popolazione per la presentazione di questo nuovo provvedimento”.
Regolamento per sostenere i cittadini in difficoltà
Con 27 voti favorevoli è stato approvato all’unanimità anche il regolamento per l’erogazione di interventi economici a favore di cittadini in condizione di disagio socio-conomico. Il documento è stato illustrato in aula dall’assessore ai Servizi sociali Maria Daniela Maellare.
Considerato il costante impegno richiesto a livello locale in materia di welfare, il regolamento è volto a disciplinare i criteri di accesso, la gestione e l’erogazione degli interventi economici finalizzati a prevenire, superare o ridurre le condizioni di bisogno di persone singole e famiglie. Stati di disagio derivanti da inadeguatezza del reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia, secondo i principi di pari opportunità, non discriminazione, universalità e diritti di cittadinanza.
I destinatari degli interventi economici, quindi, sono i residenti regolarmente iscritti all’anagrafe del Comune, che si trovino in condizioni di disagio socio-economico.
I sostegni erogati su quattro modalità d’intervento: economico di sostegno; economico per l’inclusione attiva; economico straordinario per sostenere spese definite; economico straordinario per contrastare il disagio abitativo e prevenire il disagio socio-sanitario.
Nuova struttura monospecialistica riabilitativa
Alle ore 21.15 è stato approvato, con 23 voti favorevoli e 1 astenuto (consigliere Bertucco), il permesso di costruire riconosciuto alla società Centro Riabilitativo Veronese – Casa di Cura Privata per la realizzazione di una nuova struttura monospecialistica riabilitativa alla rete ospedaliera. Un intervento che interessa un’area privata di circa 20.725 mq, situata tra via San Marco e via Sogare, attualmente libera da fabbricati. Il nuovo edificio sarà sviluppato su due piani oltre ad uno interrato in cui troverà collocazione un parcheggio a servizio della struttura.
Viabilità
Sono inoltre previste opere compensative a vantaggio della viabilità della zona, consistenti nell’allargamento della sede stradale di via Sogare, nel tratto compreso tra la rotatoria finale della tangenziale stadio e l’allacciamento con la futura rotatoria che sarà realizzata tra via San Marco e via Molise. Il documento è stato illustrato all’aula dall’assessore Edilizia privata Nicola Spagnol.
I lavori dell’aula sono tutt’ora in corso per l’esame delle propose di delibera per cambio di destinazione d’uso palazzo Unicredit e per la rigenerazione urbana dell’area dismessa dell’Ex Officine Safem.
22 aprile – Seconda parte
Cambio destinazione d’uso Quadrilatero
E’ arrivato in tarda serata il voto per l’approvazione del cambio di destinazione d’uso, da direzionale a turistico/ricettiva e commerciale, del cosiddetto Quadrilatero, gli immobili di proprietà di Patrizia immobiliare delimitati dalle vie Garibaldi, Emilei, San Mamaso e Sant’Egidio. L’aula si è espressa con 19 voti favorevoli, tutti della maggioranza, ed 1 contrario, il consigliere Michele Bertucco. Assenti al voto gli altri 17 consiglieri.
Nel corso del dibattito, iniziato già nella seduta del 14 aprile, sono intervenuti i consiglieri Michele Bertucco Sinistra Verona in Comune, Tommaso Ferrari Traguard Verona, Elisa La Paglia, Stefano Vallani e Federico Benini Pd.
Al termine degli interventi, gli uffici competenti hanno valutato i 36 emendamenti collegati, giudicandone ammissibili 26. Di questi, 24 sono stati respinti in fase di voto e due accolti dall’assessore. Il primo del consigliere Battiti per Verona Domani Matteo De Marzi, che ha apportata modifiche sostanziali alla delibera, il secondo, che inserisce una correzione ortografica nel testo, del consigliere Bertucco. Accolto, inoltre, un ordine del giorno a firma dei consiglieri Paola Bressan FI e De Marzi.
Destinazione d’uso palazzo Unicredit
Fino a qualche anno fa sede degli uffici del gruppo bancario Unicredit, gli spazi di importante pregio potrebbero ospitare la catena alberghiera Marriott Internazional, multinazionale americana che gestisce hotel di alto livello in tutto il mondo, facendo del lusso e dell’esclusività dei servizi i suoi punti di forza.
Un investimento che si aggira intorno agli 80 milioni di euro, 40 dei quali necessari per il recupero degli immobili, circa 22 mila metri quadrati, che la Marriott International ha deciso di fare a Verona in virtù di una progressiva crescita turistica della città e di una sostanziale stabilità nel numero di strutture ricettive veronesi.
“Dalle minoranze arrivano solo i no – dichiara l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala -, senza proposte migliorative concrete alle soluzioni prospettate dall’Amministrazione. Un atteggiamento che evidenzia l’unica volontà di bloccare qualsiasi intervento urbanistico in favore dello sviluppo della città. Il cambio di destinazione punta ad attribuire all’intero compendio una nuova finalità, appropriata ed economicamente sostenibile nel rispetto della sua consistenza e delle sue peculiarità storiche. Un’operazione che valorizza non solo questi immobili, ma darà avvio ad un più ampio piano di intervento in favore del centro storico, con una particolare attenzione alle criticità viabilistiche in zona Teatro Romano e Ponte Pietra. Vanno in questa direzione anche l’emendamento e l’ordine del giorno presentati dai consigliere di maggioranza De Marzi e Bressan, che apporta una variazione alla delibera, che prevede la destinazione di 500 mila euro in più riconosciute dalla proprietà dell’immobile in favore dell’intervento di sistemazione di Palazzo Forti”.
Nel particolare dell’emendamento De Marzi viene proposto l’ulteriore obbligo per il soggetto attuatore di riconoscere al Comune 500 mila euro in più, rispetto ai già previsti 2,2 milioni in opere compensative e onori di urbanizzazione. La cifra, attraverso l’ordine del giorno Bressan e De Marzi, è stata poi destinata all’intervento di adeguamento impiantistico di Palazzo Forti che, altrimenti, sarebbe a carico del Comune.
Cambio destinazione d’uso Ex Officine Safem
Nel Consiglio comunale di ieri sera è iniziato infine l’esame sul progetto per la rigenerazione urbana con cambio di destinazione d’uso dell’area dismessa dell’Ex Officine Safem, in viale Piave, sulla destra andando dal centro alla Fiera.
Un progetto che vede insieme pubblico e privato, laddove la proprietà ha acquisito da Ferrovie dello Stato 16 mila metri quadrati di superficie confinante, per un totale di 25 mila metri quadrati oggetto dell’intervento.
Al posto di immobili abbandonati e fatiscenti sorgeranno due ostelli per la gioventù, bar, ristoranti e negozi, oltre ad una grande area di verde pubblico di 4.600 mq. Valore aggiunto del progetto sono le opere compensative ad esso legate, due rotatorie al posto degli attuali incroci semaforici nel quartiere di Santa Lucia, la soluzione tanto attesa per la viabilità della zona.
Iter veloce grazie al decreto ‘Sblocca Italia’, che prevede la deroga alle procedure urbanistiche per gli edifici da rigenerare senza aumento volumetrico. Dopo la riqualificazione, il tratto di viale Piave interessato dai lavori potrà essere percorso anche a piedi e in bici. Tra gli interventi previsti, infatti, la realizzazione di una nuova pista ciclabile, perfettamente inserita nel più ampio progetto di realizzazione del Central Park, e dei marciapiedi di collegamento anche con la stazione ferroviaria, che si trova a poche centinaia di metri.
Durante la seduta di ieri la delibera è stata illustrata dall’assessore Segala ed è stato concluso il dibattito.