Un terzo delle donazioni italiane proviene dal Registro Veneto. Oggi il gesto di Iris salverà un paziente europeo
Verona, 3 maggio 2023
Si chiama Iris, ha 28 anni ed è veronese. E’ lei la donatrice che, con il suo gesto volontario di oggi, salverà la vita ad un paziente europeo che sta aspettando un trapianto di midollo osseo per curare una malattia ematologica. Già nel pomeriggio un corriere partirà dal Centro trasfusionale di Borgo Roma con le cellule staminali emopoietiche ottenute con il prelievo di sangue durato 4 ore.
Da dieci anni, le cellule staminali emopoietiche non si prendono più dall’osso ma dal sangue periferico, che viene prelevato, centrifugato per separare le staminali e poi rimesso in circolo. Iris ha fatto oggi la sua prima donazione dopo 9 anni che era iscritta la Registro Veneto dei volontari. E’ stata chiamata dal Centro trasfusionale perché la sua dotazione genetica è compatibile con quella richiesta per il malato.
La ricerca del donatore. Il trapianto di cellule staminali emopoietiche (CSE), anche detto trapianto di midollo osseo, è una terapia salvavita in molte patologie ematologiche, neoplastiche e non.
Quando un paziente necessita di trapianto è necessario che il donatore di cellule staminali sia geneticamente compatibile con il ricevente, cioè abbia il sistema genetico HLA identico o quasi uguale. La ricerca del donatore si rivolge quindi in primo luogo ai familiari, un fratello per esempio ha il 25 % di probabilità di essere compatibile. Purtroppo, in molti casi, non vi è un familiare compatibile, e per dare una possibilità di trapianto, quindi una speranza di vita e di guarigione, bisogna cercare il donatore al di fuori della cerchia familiare. La probabilità di trovare un donatore compatibile è inevitabilmente molto bassa, inferiore a 1 su 100.000 persone. Per questo sono nati in molti paesi i registri di persone disponibili a donare le cellule staminali emopoietiche. Queste persone vengono sottoposte ad indagini genetiche (HLA), tipizzate e inserite in modo codificato ma anonimo nel registro nazionale (per l’Italia IBMDR), collegato ai registri europei e mondiali. Quando un paziente ha bisogno del trapianto, l’ematologo può pertanto avviare una ricerca su un grande numero di persone con diversissime caratteristiche genetiche, attualmente circa 400.000 i donatori potenziali in Italia e circa 35 milioni nel mondo, aumentando significativamente la probabilità di trovare il donatore compatibile.
A Verona il Registro del Veneto e Trentino. Il Registro Interregionale Veneto Trentino Alto Adige ha sede presso l’UOC Medicina Trasfusionale di AOUI Verona e coordina le attività dei 7 Centri Donatori delle due regioni (le province di Vicenza e Verona sono quelle con più donatori), dal reclutamento alla chiamata dei donatori all’effettuazione delle donazioni. La gran parte delle donazioni del Registro Veneto Trentino Alto Adige viene effettuata in AOUI Verona, presso la Medicina Trasfusionale per la raccolta di CSE da sangue periferico (ormai la maggior parte) e presso il Centro Trapianto Midollo Osseo per la raccolta da midollo osseo; anche il prelievo dei donatori trentini viene fatto preso l’AOUI Verona. Le province di Padova e Bolzano sono invece autonome per la raccolta delle CSE. Ci si può iscrivere al Registro dai 18 ai 35 anni e donare fino a 55.
I numeri del Registro Veneto rispetto al Nazionale. I dati nazionali e quelli del Registro Veneto Trentino Alto Adige sono eloquenti e dimostrano chiaramente la grande disponibilità dei donatori veneti. Al 31 dicembre 2022, il registro Veneto Trentino Alto Adige rappresentava il 18,6% degli iscritti italiani, e il 15,3% del totale nazionale è veneto, con dati in aumento rispetto agli anni precedenti. A livello nazionale, le donazioni di CSE stanno aumentando, arrivando nel 2022 a 329: il Registro Veneto Trentino Alto Adige da solo ne ha raccolte 103 (il 31,3% del totale nazionale), di cui 77 da donatori veneti (il 23,4%). Delle 103 donazioni fatte nel 2022, 89 sono state raccolte a Verona (il 27 % del totale dei prelievi di tutta Italia), 7 a Padova e 7 a Bolzano.
In assoluto, da quando (anno 1989) esistono il Registro nazionale e il nostro registro interregionale, il 26,7% delle donazioni italiane proviene dal registro Veneto Trentino Alto Adige (e il 22,5% dal Veneto).
Oltre alla donatrice Iris accompagnata dalla mamma, questa mattina erano presenti il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Callisto Marco Bravi, il direttore del reparto di Medicina trasfusionale Giorgio Gandini, le due dottoresse del Centro: Annarosa Gandini e Denise Pavoni, la referente infermieristica Michela Deguidi.
Iris: “Mi sono iscritta 9 anni fa perché a scuola una insegnante ci ha spiegato come funzionano le donazioni e la difficoltà a trovare una persona compatibile. Non sono una persona ansiosa e comunque i medici spiegano tutto e tranquillizzano. Consiglio a tutti di farlo, anche ai miei amici, perché è fattibilissimo, ma soprattutto provo una felicità incondizionata a fare del bene senza che venga espressamente richiesto”.
Callisto Bravi: “Oggi è una giornata importante per il nostro Centro trasfusionale per due motivi. Il dono di Iris darà chance di guarigione ad un malato in Europa e questo dimostra la professionalità e la celerità di azione della nostra Unità, che ha fama internazionale. Inoltre, sono orgoglioso di ricordare che i dati 2022 confermano l’impegno di Aoui Verona visto che il 30% delle donazioni nazionali viene dal nostro Centro. Ringrazio tutti i veneti e in particolare i veronesi per la grande generosità”.
Giorgio Gandini: “Nella donazione di cellule staminali si vedono molti aspetti della realtà veneta: la generosità delle persone e lai solidarietà verso tutto il mondo. Da noi questo si realizza tutti i giorni sia con la donazione di sangue e plasma sia con le cellule staminali, un dono che va veramente in tutto il mondo. Generosità, che è sostenuta e sollecitata guidata dalle associazioni di volontariato. Dal punto di vista sanitario, invece, emerge la professionalità della rete trasfusionale della nostra Regione a cui afferiscono i donatori, con la grande attività di coordinamento delle varie province e di contatto col Registro nazionale e internazionali. Quando un centro trapianti, in giro per il mondo, ha bisogno di un donatore con certe caratteristiche e lo individua nel nostro Registro è contento perché ormai Verona ha una buona nomea per i tempi rapidi. Il malato spessissimo con leucemie, o malattie simili, ha ormai ha fatto tutte le terapie e ha bisogno del trapianto più rapidamente possibile. Quindi più rapido sei a rispondere, a convocare il donatore e fissare la data, migliore è il risultato e la possibilità di risposta di vita e di guarigione per il malato”.
Annarosa Gandini: “Per ogni persona che decide di iscriversi al Registro facciamo la tipizzazione e inseriamo i dati nel software internazionale. I dati di un paziente italiano o straniero vengono condivisi da tutti i Registi mondiali. Infatti, abbiamo mandato cellule staminali in tutto il mondo: Sud Africa, Australia, Canada, Stati Uniti, Asia. Il Registro Veneto Trentino Alto Adige, che ha sede al Centro trasfusionale di Aoui Verona, ha il compito di coordinare tutti i donatori delle due regioni”.
NOTA: Il nome Iris è di fantasia perché i donatori devono restare anonimi e non facilitare l’accoppiamento con il ricevente. Entrambi non conoscono le generalità dell’uno e dell’altro.