Dopo le delusioni del Tour, con un ritiro condito da tante critiche e cadute, si prende la rivincita (e che rivincita!) in questo finale di stagione lo sloveno Roglic.
Partito come gran favorito della corsa francese di luglio con il suo connazionale, poi vincitore, Pogacar, ha dovuto alzare bandiera bianca dopo poche tappe. E’ tornato a casa dove si è curato le ferite, e dove ha meditato la sua “vendetta” sportiva, aggiudicandosi due prestigiosi trofei che lo rilanciano come ciclista di rango e valore internazionale.
La medaglia d’oro olimpica di Tokyo nella cronometro individuale già da sola, infatti, può valere una carriera, ma a questa Primoz ha aggiunto pure il trionfo (per la terza edizione consecutiva) nella Vuelta de Espana 2021. Partito tra i favoriti in entrambe le gare, le ha dominate tutte e due, mostrando grinta e orgoglio. In Giappone ha lasciato l’olandese Dumoulin e l’australiano Dennis a più di un minuto. In Spagna, invece, ha incassato la vittoria nella corsa di tre settimane vincendo ben quattro tappe e indossando il colore rosso di leader per undici giorni. I suoi avversari (compresi coloro che hanno indossato per sua concessione per qualche giorno al suo posto la maglia del primato) sono apparsi solo come comprimari in uno show tutto personale. Persino il colombiano Bernal, che di corse a tappe se ne intende, avendo vinto un Tour e un Giro, ha accumulato distacchi importanti. Anche lo spagnolo Mas e l’altro colombiano Lopez, gli altri ciclisti più “quotati”, non sono mai sembrati in grado di impensierire Roglic che, anzi, li ha sempre distanziati sia a cronometro che in salita. La bella vittoria di tappa di Lopez del due settembre sull’Alto de Gamoniteiru è apparsa, infatti, quasi come un caso. Lo sloveno, poi, è riuscito pure a compiere un’impresa in montagna con una lunga fuga di oltre sessanta chilometri con Bernal (diciasettesima tappa ai Laghi di Enol). E’ stata una azione “di cuore” che, forse, mancava a un palmares già molto brillante, e che impreziosisce una carriera che rischiava di passare alla storia delle due ruote come “da freddo calcolatore”. Questa la classifica finale:
1) Primoz Roglic
2) Enric Mas +4’42”
3) Jack Haig +7’40”
4) Adam Yates +9’06”
5) Gino Mader +11’33”
6) Egan Bernal +13’27”
In attesa delle ultime classiche di stagione e dei campionati del Mondo nelle Fiandre, per Roglic questo scorcio di anno è stato un ritorno alle emozioni di …una Vuelta…
Matteo Peretti