Riqualificazione (se non rifacimento) delle piscine “Lido”, in viale Colonnello Galliano? Lettera (ancora) morta.
La palla passerà alla nuova amministrazione che uscirà dalle prossime elezioni?
Insinua o prevede questa “svolta epocale” la coalizione di centrosinistra ed il Movimento 5 Stelle veronesi che, domani (19 febbraio), dalle ore 11:00 alle 11:30, effettueranno un flash mob (“riunione di gruppo improvvisata, che s’organizza mediante una convocazione a catena inoltrata su siti Internet o tramite messaggi di posta elettronica, durante la quale i partecipanti compiono un’azione collettiva”, “Treccani” docet) davanti all’ingresso dell’impianto natatorio caduto in disgrazia, con l’intento di rinfacciare promesse (amministrative) da marinaio e di risvegliare sopite intenzioni di riprogettazione.
La manifestazione “Restituiamo il Lido alla città” (nel rispetto della vigente normativa anti-Covid-19) è promossa e rilanciata da Partito Democratico, In Comune per Verona, Traguardi, Volt, Partito Socialista Italiano, Europa Verde, Giovani democratici oltre che dal già citato Movimento 5 Stelle.
Le condizioni dei datati degrado ed abbandono quasi… scientifici del complesso sono ben vedibili dall’alto percorrendo il tratto di mura magistrali dei bastioni di San Bernardino. Lo “spettacolo” di squallore sottostante irrita i cittadini e stupisce i turisti, ponendo ovvie domande sul cui prodest tanta inerzia a… lungo termine.
«Abbiamo ormai perso il conto di quanti assessori hanno preso in mano la pratica della riqualificazione delle piscine Lido – afferma un comunicato su PDNEWS del sito https://www.pdverona.it – un tema scandito più dagli annunci propagandistici che da fatti concreti. Lo dimostra il fatto che oggi l’iter è di nuovo interrotto perché l’amministrazione Sboarina non ha perfezionato l’acquisizione della porzione di terreno afferente alle mura magistrali della città».
«Eppure è noto ormai da 10 anni – prosegue l’informativa – che qualsiasi progetto di allargamento delle piscine deve tenere conto della preservazione e della valorizzazione delle mura magistrali, il che presuppone di curare in modo particolare i rapporti con la Sovrintendenza e il Demanio. Ciò non è stato fatto a sufficienza ed oggi siamo dunque nuovamente punto e a capo, con il finanziamento di 4 milioni di euro (derivanti dall’avanzo di amministrazione dei precedenti esercizi) cancellato dal piano delle opere e il progetto da portare a termine».
«Eppure è dal 2013 che i termini della riqualificazione sono chiarissimi. – rimarca la nota di PDNEWS – La trasformazione delle piscine in parco acquatico richiede almeno 4 milioni di euro; l’investimento è difficilmente sostenibile dal privato che ha già problemi di gestione con gli impianti ordinari; la zona afferente le mura è delicatissima».
L’appunto del Partito Democratico veronese termina con una frase che, mancando del punto interrogativo finale, appare come una profezia, un giuramento, una certezza: «Toccherà alla prossima amministrazione comunale decidere la strada migliore per chiudere anni e anni di promesse al vento».
Claudio Beccalossi