“Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione” (film “Amici miei” docet). La roboante descrizione per finalità cinematografiche del prototipo di “genio” potrebbe riguardare il non plus ultra della burocrazia che ha ordito, permesso e finanziato (meglio, fatto finanziare) un… monumento nel deserto.
Nell’isolata via Ca’ di Mazzè, a Palazzina (quindi, di competenza della Circoscrizione 5^ del Comune di Verona), di fronte a campi (alcuni coltivati, altri abbandonati), piante di nocciolo e terreni incolti ai lati, lontano da abitazioni, negozi, servizi ecc., ergo, nella scarsità se non assenza di residenti e passanti, potenziali utenti, qualche amministratore locale ha pianificato e realizzato a suo tempo un’area in cemento con panchine, con tanto di fontanella d’acqua (chiusa), diligenti sacchi per inesistenti rifiuti, innesti di alberi attorno e provvista di passaggio pedonale per raggiungerla attraversando dall’altro lato della strada.
Dal niente al niente! In (ottimistica? veggente?) attesa di nuovi insediamenti edilizi e conseguente incremento demografico (se mai verranno). Nessuna obiezione?
Claudio Beccalossi