Conferenza stampa oggi in Sala Giunta per presentare la “Mostra delle opere pittoriche poetiche e fotografiche di Amalia Musitelli” che si terrà dal 15 febbraio al 15 marzo al Palazzo Bottagisio. Ha aperto l’incontro il Sindaco Roberto Dall’Oca ricordando la figura e l’opera di Amalia, della quale conserva una sua foto che lo ritrae quando era bambino e dichiarandosi fiero ed orgoglioso di aver accolto, assieme a tutta la sua amministrazione, l’evento dedicato ad una artista che portato il nome di Villafranca nel mondo. Ha proseguito l’Assessore alla Cultura Claudia Barbera affermando che il progetto della mostra è partito da molto lontano già dai primi giorni del suo mandato. C’è occorso però del tempo per prepararne l’allestimento, curato dal dinamico Enrico Mazzurana, e per collocare l’evento nel significativo periodo temporale che comprende la Festa della Donna ed il compleanno della fondazione di Villafranca. Più articolato è stato l’intervento delle due figlie dell’artista. Jones ha precisato come il filo conduttore della mostra non siano solo la fotografia ma anche la pittura, sono in esposizione alcuni suoi quadri, e la poesia di Amalia. Saranno esposti alcuni suoi scritti tratti da un diario- quaderno che teneva nel comodino e che non sono in versi ma in prosa eppure sono così densi di significato che non commento per lasciare a voi la gioia della lettura e della scoperta, vi consiglio di leggere con particolare attenzione “dal cuore agli occhi” che credo sia il suo “manifesto”. Laura invece ha ricordato l’eclettica personalità della mamma appassionata di musica, teatro e cinema. Del suo amore per la cultura, della sua insaziabile curiosità verso le innovazioni e nel contempo il rifiuto del “digitale” che nella fotografia rende tutto più facile ma ne toglie manualità ed anima. Ha concluso il curatore dell’allestimento dicendo che oltre a quelle di Amalia saranno esposte due opere inedite dello scultore Ermanno Leso. Per saperne di più su Amalia potete leggere qui sotto la sua bella storia che già avevo avuto occasione di scrivere.
di Rico Bresaola