Nel pomeriggio di sabato scorso, all’interno del Supermercato “Rossetto” di Corso Milano, si è presentato un uomo di colore che, armato di una catena da bicicletta, dapprima ha spaventato i clienti, poi, incappato nel controllo dell’addetto alla vigilanza l’ha minacciato brandendo la catena nei suoi confronti.
Con una chiamata effettuata sul 113 è stato richiesto l’intervento della Polizia e gli agenti delle Volanti, repentinamente accorsi sul posto, hanno appurato che la persona segnalata si era già allontanato.
Ciò nonostante le vie limitrofe sono state attentamente perlustrate e ciò ha consentito di rintracciare la persona segnalata presso il distributore di carburante “Q8” che si trova sempre in Corso Milano.
Qui il predetto, alla vista dei polizotti decideva di attraversare la carreggiata e fermarsi al centro di essa, creando pericolo ed intralcio. Raggiunto dagli agenti e messo in sicurezza, l’uomo però poneva resistenza e manteneva un comportamento aggressivo anche nei confronti dei poliziotti fino ad estrarre dalla tasca posteriore dei pantaloni un grosso cacciavite col quale tentava più volte di colpire l’agente che lo tratteneva dal braccio onde evitare che si lanciasse nuovamente al centro della carreggiata e, quindi di essere pericoloso per se stesso, per gli altri, così come per la circolazione stradale.
Non senza fatica, l’uomo veniva definitivamente bloccato e trasportato in Questura; lungo il tragitto, egli manteneva il comportamento violento dimenandosi con la testa e le gambe nell’abitacolo dell’autovettura di servizio.
Negli Uffici di Polizia, così come in precedenza, il fermato: M.G.M., 29enne, senza fissa dimora, veniva tratto in arresto con l’accusa di “Minacce aggravate a PP.UU. e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere”; ciò anche in ragione del fatto che l’arrestato era già noto agli agenti per
essere stato protagonista di analogo episodio, nel medesimo supermercato, il giorno precedente, cioè venerdì 18 c.m., circostanza per la quale era stato denunciato in stato di libertà per i reati di “rifiuto di fornire le proprie generalità e resistenza a P.U.”.
Stamane la locale Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto nel corso dell’omonima udienza, cui ha fatto seguito il rito per direttissima che ha visto la condanna del ghanese a mesi 4 di reclusione con l’applicazione del beneficio della sospensione della pena.
Con riferimento alla posizione del predetto sul soggiorno in Italia, emerge che lo stesso pur essendosi visto rigettata la domanda di rinnovo del permesso di soggiorno, si trova ancora nei termini per proporvi opposizione.