Nel 1917 il vecchio dibattito sulla Russia “Cerniera fra Oriente ed Occidente” fu brutalmente riattizzato dalla violenza del conflitto tra la Russia Bolscevica ed il Mondo Occidentale. All’indomani delle Rivoluzioni del Febbraio ed Ottobre 1917 sarà il poeta russo Aleksandr Blok il portavoce dei Russi, i quali rifiutavano la mansione di intermediari fra le “Orde Asiatiche e gli Occidentali”. Egli in una sua poesia minaccia il “Vecchio Continente”, dicendo all’Europa che se respingerà la mano tesa dei Russi, essi scateneranno sull’Europa i “Nomadi avidi dell’Oriente”.
Aleksandr Blok scrisse: “Voi siete milioni – noi siamo nugoli, Provatevi dunque a combatterci, Sì noi siamo Sciti Barbari dell’Asia dagli occhi avidi, a mandorla, pastori… E della carne amiamo il gusto ed il colore, e l’odore mortale e sordo… E’ colpa nostra se il vostro scheletro rischia di spezzarsi nella nostra stretta affettuosa e pesante!!!”
La stessa volontà di potenza trovò espressione nel Ventesimo Secolo in altre correnti di pensiero russe, come il “Panmongolismo” ed l’ “Eurasianesimo“. La Russia moderna è una filiazione che partì dallo “Zarismo”, proseguì con l’ “Impero Sovietico”, e prosegue oggigiorno, desiderosa di allargare sempre più lo “spazio russo” dal Baltico al Pacifico, ed al Mar Mediterraneo (vedi le basi navali russe in Siria e in Cirenaica).
Si tratta di una ideologia militare e civile, in una Società fondata sul consenso nato dalla visione messianica sull’avvenire del mondo. E’ una “Weltanschauung” tutta particolare, in opposizione ai valori occidentali. Il grande Dostoevskij contrapponeva i Russi agli Europei, i quali a parer suo erano impegnati al proprio benessere, individualisti ed egoisti.
Egli affermò, al contrario, che i Russi sono una grande Nazione, che sopportò tante sofferenze per arrestare nei secoli la “Valanga Mongola”!!!
Anche per ciò che concerne la religione e la religiosità del popolo russo non si deve mai dimenticare che la “Santa Russia” è stata sedotta dal carattere compiuto e dall’armonia della “Civiltà Bizantina”.
Da Costantinopoli e dall’Impero Romano d’Oriente v’è l’eredità nazionale, con le sue credenze e le basi della peculiare educazione cristiano-ortodossa.
Il Messianismo del popolo russo ebbe tanta importanza nel pensiero di Gogol e di Dostoevskij.
Per loro la Russia aveva il compito di liberare l’umanità dall’evoluzione falsata e parziale, dovuta all’influsso opprimente dell’Occidente.
F.I. Tjutcev, “poeta giustiziere”, esprimeva senza mezzi termini idee che giustificavano l’implacabile dominio della Russia sugli altri Stati Slavi!!!
E’ un imperialismo aggressivo, culturale e totalizzante, che costrinse pochi decenni or sono i Popoli Slavi del “Patto di Varsavia” ad entrare nel “grembo protettore” della “Madre Russia”. Di tutto ciò nessuno meglio di Dostoevskij, slavofilo e russofilo all’eccesso, ci può far comprendere la spiritualità nata dalla “compassione”, leggendo le sue opere, dove descrive minuziosamente il microcosmo umano della sua “terra-madre” venerata dagli antichi Slavi!
Purtroppo, tornando all’oggi ed all’immane tragedia della guerra del Mar Nero, cerchiamo di ragionare con obiettività e ricercando alcune cause!!! Per quanto riguarda la nostra Europa mi sembra incontestabile l’ambigua posizione della Repubblica Federale di Germania, in tutti questi anni totalmente dipendente dal gas e dal petrolio russo.
L’ex Cancelliere socialdemocratico Gerhardt Schroeder è Presidente del Metanodotto russo-tedesco che collega i giacimenti siberiani con i porti del Baltico, ed un altro tubo denominato “North-stream 2” avrebbe dovuto essere inaugurato proprio nei giorni della aggressione ed occupazione dell’Ucraina.
Tutto ciò ci ha illusi e lusingati, poiché eravamo garantiti dalla grande potenza industriale della Germania. Ma all’improvviso le nostre speranze per una vera pace e collaborazione in tutti i campi tra la “Vecchia Europa” e la “Grande Potenza Eurasiatica Moscovita” si sono dimostrate fallaci. Forse i contrasti tra Mosca e Kyiv sul problema del Donbass e della Crimea potevano essere risolti in un altro modo, mettendosi per tempo intorno ad un tavolo, negoziando seriamente giorno e notte!!!
Non lo so, ma gli accordi di Minsk del 2015 non furono mai messi realmente in pratica.
Oggi è dovere di tutti di ricominciare da zero.
Bisogna a tutti i costi riportare “l’autocrate” moscovita ad un tavolo negoziale, viste anche le sue difficoltà sul terreno militare, e non solo!!!
Paolo Spadafora – Verona
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