Il tornado dell’8 luglio 2015 in Veneto
Sono trascorsi cinque anni da quella calda giornata di inizio luglio, culmine di un’intensa ondata di calore che stava interessando il Veneto da qualche giorno e che venne bruscamente interrotta da un fronte atlantico in transito sul Nord Italia.
Nel pomeriggio dell’8 luglio un violentissimo temporale si formò nella fascia pedemontana del vicentino e giunto sul territorio veneziano, a qualche decina di chilometri dal mare, sviluppò un tornado di eccezionale violenza.
La tromba d’aria in poche decine di minuti mise in ginocchio la Riviera del Brenta, provocando un morto, 92 feriti, circa 100 milioni di danni, 500 case lesionate di cui 90 da abbattere, 400 sfollati, capannoni e negozi scoperchiati, decine di auto da rottamare e danni alle produzioni agricole.
Una bellissima villa veneta, Villa Fini nei pressi di Dolo, fu completamente rasa al suolo, divenendo il simbolo di uno degli eventi temporaleschi più intensi e devastanti mai registrati sul territorio regionale.
Il tornado della Riviera del Brenta venne classificato come violento e di intensità F4, quindi come uno dei più potenti verificatisi non solo in Veneto, ma nell’intero territorio nazionale. La tromba d’aria toccò terra tra le 17.25 e le 17.45 ora locale, percorrendo circa 11 km, quasi in linea retta da nord-ovest verso sud-est, con una larghezza media di 700 metri e una massima di circa 1 km e fu accompagnato da grandine con diametro tra i 5 e 7 cm e impressionanti raffiche di vento. La rete di stazioni meteo dell’ARPAV rilevò nelle aree limitrofe raffiche di vento massime di circa 80-100 km/h, ma le velocità reali in prossimità del tornado, stimate in base ai danni riscontrati, potrebbero aver raggiunto intensità massime anche superiori ai 300 km/h.