Terna è proprietaria della rete di trasmissione italiana dell’energia elettrica che diffonde e dispaccia attraverso il Paese.
Posseduta al 30% (circa) da Cassa Depositi e Prestiti e al 50% (sempre circa) da investitori istituzionali, è per il rimanente in mano a piccoli / medi risparmiatori. Presidente è Valentina Bosetti, mentre AD è Stefano Antonio Donnarumma.
I bilanci
L’azienda, con ricavi 2019 a 2,3 miliardi (in crescita del 4,5% sul 2018) e un EBITDA in salita del 5,5% (a 1,7 miliardi, contro 1,6 dell’esercizio precedente), ha chiuso l’anno con un risultato netto di 0,8 miliardi (da 0,7). Nonostante la pandemia, Terna è riuscita a limitare gli effetti sull’esercizio 2020, garantendo continuità nel servizio e nelle manutenzioni. In base ai dati del 30/06/20 si registrano su giugno 2019 ricavi in aumento del 8%. EBITDA e risultato netto migliorano del 3%. In crescita gli investimenti (+8%) e, a supporto degli stessi, l’indebitamento finanziario (8,8 miliardi contro 8,3 del 31/12/19). La politica dei dividendi attuata da Terna è sempre stata accorta e con il fine di garantire una remunerazione crescente all’azionista (0,25 cent per il 2019). Infine, l’undici novembre sono attesi i dati al 30/09/20, mentre il diciannove sarà approvato il nuovo piano 2021/2025.
L’andamento delle quotazioni
Dopo un massimo toccato a febbraio a 6,8€, il titolo ha subito un repentino crollo a seguito dell’emergenza internazionale, arrivando a toccare i 4,7 euro a metà marzo (analogamente a quanto successo a Leonardo e Autogrill (https://ilgiornaledeiveronesi.it/pillole-di-borsa-da-piazza-affari-leonardo-spa/ e https://ilgiornaledeiveronesi.it/pillole-di-borsa-da-piazza-affari-autogrill-spa/ ). Poi ha sempre oscillato tra i 5,5 e i 6,5 euro (6,098 la chiusura del 06/11).
L’analisi
Premesso e sottolineato che lo scopo del presente documento è solo informativo, e non è finalizzato, in nessun modo, a raccomandare l’investimento o il disinvestimento in strumenti finanziari, è possibile che le quotazioni del titolo nelle prossime 3/4 settimane possano spingersi sino in area 5,85 – 5,5 (senza escludere temporanee sortite attorno ai 5,4€). Permane valida, anche se il contesto è, per alcuni, in moderato rasserenamento, l’attuale situazione d’incertezza (per la difficile transizione post-elettorale americana e per il rischio di un peggioramento della gestione sanitaria di diversi paesi). In caso di cambi di scenario, o eventi aziendali particolarmente positivi, potrebbero essere ritestati, invece, i massimi di febbraio (orizzonte 3/4 settimane).