Le armi hanno priorità sulla salute in Italia. È di questi giorni l’annuncio della sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti sull’acquisto di carri armati Leopard per una spesa di 4 miliardi. Nel frattempo a fine mese di luglio scade il termine per le imprese fornitrici del Sistema Sanitario per “restituire” alle regioni committenti parte del legittimo fatturato degli anni passati: 900 milioni, di cui circa 120 milioni nel solo Veneto. Per essere concreti un’azienda del veronese che fattura 7 milioni di euro è chiamata entro fine luglio a restituirne 2 e mezzo. Il tutto per una legge incostituzionale dei governi precedenti. Questo significa la chiusura di queste piccole e medie aziende che sono quotidianamente a supporto della sanità del Veneto, favorendo le multinazionali, mettendo a rischio le forniture dei dispositivi per gli ospedali, con gravi disagi per i cittadini, oltre che al licenziamento di numerosi lavoratori qualificati. Chiedo all’Assessore alla Sanità della Regione Veneto che si faccia promotrice, insieme alle altre regioni, presso il governo per la cancellazione di questa norma che rappresenterebbe un boomerang per il nostro territorio. La soluzione? Basta rinunciare a qualche carro armato.
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