Quando, 7 anni fa, il premier Matteo Renzi preferì candidare Sergio Mattarella al Quirinale, sostituendolo al più titolato Giuliano Amato, nome che era stato condiviso con i partiti di opposizione, in molti storsero il naso chiedendosi se quell’uomo mite, e non esperto di politica internazionale, avrebbe potuto ereditare senza ripercussioni il trono che fu di “re” Giorgio Napolitano. Oggi è presto per un giudizio storico sull’attuale inquilino del Colle, ma certamente questa figura, all’apparenza pacata, ed entrato in punta di piedi nelle segrete stanze presidenziali, è riuscito a farsi benvolere da tutti e, col suo modo di fare fermo, ha convertito all’europeismo molti partiti italiani di governo e non (il caso di Paolo Savona, Ministro del Tesoro mancato nel Conte-1, docet).
Appartenente alla corrente della sinistra DC, da sempre vicino le posizioni morotee, era probabilmente predestinato a una tranquilla carriera da professore universitario e, invece, fu il 6 gennaio 1980 a cambiargli radicalmente la vita con l’improvvisa morte del fratello Piersanti per mano della Mafia. Quell’evento lo convinse e lo spronò a un maggiore impegno in politica, prima nella Democrazia Cristiana, poi nel PPI e nella Margherita, e infine nel PD. Figlio di uno storico dirigente siciliano dello Scudo Crociato, finì anche per diventare commissario del partito sull’isola (1984). Deputato dal 1983, è stato più volte Ministro durante la prima e la seconda Repubblica (1987 la prima volta, 2001 l’ultima). Nel 1990, a conferma di quanto scritto sopra sul suo carattere, si dimise da Ministro in aperto contrasto con la riforma del sistema radio-televisivo (cd Legge Mammì) in fase di approvazione, progetto giudicato troppo favorevole all’allora astro nascente dell’editoria Silvio Berlusconi. Fu anche Vicepremier durante il Governo D’Alema del 1998. Fu pure padre del sistema elettorale maggioritario utilizzato dal 1994 al 2001 e denominato “Mattarellum”.
Quando, ormai, sembrava avviato a una tranquilla pensione post-mandato da giudice della Corte Costituzionale, è stato dapprima inserito (e non candidato) in una rosa ristretta di nomi di papabili quirinalizi nel 2013, e, poi, eletto Presidente della Repubblica due anni dopo scalzando il già citato Amato.
Ha gestito tre crisi di governo (Renzi, Conte 1 e Conte 2) e la difficile transizione post-elezioni 2018. Ha, poi, nominato tre premier (Gentiloni, Conte e Draghi) e un senatore a vita (Liliana Segre). Forse detiene persino un record: è passato dalla richiesta di impeachment da parte di alcune forze politiche a quella di un clamoroso secondo mandato. Se non è significativo questo…
Nonostante le sue continue smentite, e i suoi continui tentativi di farsi da parte, il suo nome continua a circolare. Resisterà alle sirene che urlano “BIS, BIS!”?
Il collegio elettorale per l’elezione del nuovo Presidente è convocato per il 24 gennaio. In attesa di un ultimo possibile aggiornamento sui favoriti, sotto le attuali percentuali e i link agli articoli dedicati:
Mario Draghi, Presidente del Consiglio (https://ilgiornaledeiveronesi.it/corsa-al-quirinale-ottava-puntata-promozione-in-vista-per-super-mario/): 48% (-2%)
Marta Cartabia, Ministro della Giustizia (https://ilgiornaledeiveronesi.it/corsa-al-quirinale-sesta-puntata-una-donna-sul-colle-e-lora-di-marta-cartabia/): 10% (invariato)
Pierferdinando Casini, ex-Presidente della Camera (https://ilgiornaledeiveronesi.it/corsa-al-quirinal-seconda-puntata-e-se-il-caos-portasse-casini-al-colle/): 10% (invariato)
Giuliano Amato, Giudice della Corte Costituzionale (https://ilgiornaledeiveronesi.it/corsa-al-quirinale-terza-puntata-giuliano-sarebbe-un-presidente-amato/): 7% (invariato)
Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato (https://ilgiornaledeiveronesi.it/corsa-al-quirinale-settima-puntata-e-se-toccasse-a-un-outsider/): 5% (+2%)
Silvio Berlusconi, ex-Presidente del Consiglio (https://ilgiornaledeiveronesi.it/corsa-al-quirinale-prima-puntata-e-se-silvio/): 5% (invariato)
Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica: 4% (-1%)
Paolo Gentiloni, Commissario Europeo (https://ilgiornaledeiveronesi.it/corsa-a-quirinale-quinta-puntata-verso-un-patto-gentiloni-bis/): 3% (-1%)
Anna Finocchiaro, ex-senatore e Ministro (https://ilgiornaledeiveronesi.it/corsa-al-quirinale-settima-puntata-e-se-toccasse-a-un-outsider/): 1,5% (+1%)
Emma Bonino, ex-Commissario Europeo (https://ilgiornaledeiveronesi.it/corsa-al-quirinale-quarta-puntata-emma-bonino-fa-un-passo-indietro/): 1% (invariato)
Marcello Pera, ex-Presidente del Senato (https://ilgiornaledeiveronesi.it/corsa-al-quirinale-settima-puntata-e-se-toccasse-a-un-outsider/): 1% (invariato)
Antonio Martino, ex-Ministro della Difesa (https://ilgiornaledeiveronesi.it/corsa-al-quirinale-settima-puntata-e-se-toccasse-a-un-outsider/): 1% (invariato)
Paola Severino, ex-Ministro della Giustizia (https://ilgiornaledeiveronesi.it/corsa-al-quirinale-settima-puntata-e-se-toccasse-a-un-outsider/): 1% (invariato)
Franco Frattini, ex-Ministro degli Esteri (https://ilgiornaledeiveronesi.it/corsa-al-quirinale-settima-puntata-e-se-toccasse-a-un-outsider/): 1% (+0,5%)
Altri: 1,5%
Matteo Peretti