Pullover bordò (non proprio rosso, considerando la sua distanza abissale dal colore preferito degli antagonisti compagni) e tanta disponibilità a brevi dialoghi ed a selfies, sempre sotto lo sguardo attento e pronto della scorta. Prima e dopo il suo intervento “promozionale” e l’immancabile risotto nella capiente ed affollata sede del Gruppo sportivo ricreativo Crosare, in via Ca’ Persa 4, poco fuori Bovolone.

Matteo Salvini (Milano, 9 marzo 1973), segretario federale della Lega nonché senatore ed ex vice presidente del Consiglio dei ministri ed ex ministro dell’Interno, ieri sera, ha dato man forte alla candidata a sindaco di Bovolone per il centrodestra, Silvia Fiorini, nel ballottaggio del 17 e 18 ottobre prossimi. Fiorini viene dal 48,95% di voti contro il 40,39% dell’avversario delle liste civiche Orfeo Pozzani.


Accanto all’immancabile e fidato Lorenzo Fontana (Verona, 10 aprile 1980), vice segretario federale della Lega, deputato ed ex ministro per gli Affari europei e per la Famiglia e le disabilità, Salvini ha caldeggiato l’ottimismo elettorale per Fiorini, 43 anni, assistente sociale nel comune di Cerea e prima donna sindaco a Bovolone se le urne le saranno favorevoli a dispetto dell’incognita dell’astensionismo.

Alla domanda se sia il caso, da parte delle forze di centrodestra, di presentare una mozione in Parlamento in sintonia alla Risoluzione comune del Parlamento europeo sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa presentata il 18 settembre 2019 che ha equiparato nazifascismo e comunismo (simboli compresi), perché in Italia il reato di apologia di fascismo (“legge Scelba”, cioè la legge 20 giugno 1952, n. 645) sia affiancato dal reato d’apologia del comunismo con la messa al bando dei partiti di sinistra che s’ispirano ancora a falce e martello, Salvini ha decisamente replicato: «Ce ne occuperemo di sicuro dopo i ballottaggi!».
Claudio Beccalossi