Una matrioska che contiene le immagini di tutti i presidenti dall’Urss alla Federazione Russa, partendo da Lenin per arrivare a Putin.
E’ uno dei tanti doni di rappresentanza esposti in Comune e regalati al sindaco durante gli incontri istituzionali con le delegazioni straniere. Oggi persino questo diventa elemento di polemica politica, tralasciando che dal 2017 al 2020 sono state almeno tre le delegazioni ufficiali russe ricevute a Palazzo Barbieri.
La prima con il viceministro del governo di Mosca Ilya Kuzmin per collaborazioni turistiche e scambi commerciali, la seconda con il vicegovernatore di Lipetsk Nikonov Aleksandr per scambi culturali e la terza con il generale Sergej Kikot del contingente di difesa biologica in aiuto per le sanificazioni durante il Covid. Ognuno di loro ha portato oggetti rappresentativi del paese.
Allo stesso modo come hanno fatto i componenti delle altre nazioni che hanno chiesto di essere ricevute dal 2017 ad oggi: Messico, Usa, Francia, Germania, Sierra Leone, Azerbaijan, Cina, Ungheria, Marocco, Oman, Austria, Polonia, Albania, Giappone, Spagna, Repubblica Dominicana e tanti altri. Altrettanti doni di rappresentanza che sono conservati e esposti in ricordo degli incontri, come è consuetudine nei rapporti istituzionali.
La risposta del sindaco Sboarina
“Quando mancano gli argomenti si ricorre all’imbroglio – commenta il sindaco Federico Sboarina -. Come quello di far circolare una foto del mio ufficio con la matrioska che ritrae Putin su uno scaffale, che per qualcuno serve a insinuare una meschina polemica. A chi mi ha chiesto spiegazione ho risposto in maniera diretta, e cioè con la verità. E’ un dono di rappresentanza di una delle tante delegazioni ricevute dal 2017 che contiene le foto di tutti i presidenti russi. Arrivare a azioni simili significa pescare nel fango in assenza di cose serie da dire. La mia Amministrazione ha da subito condannato l’invasione in Ucraina e l’uso delle armi, lavorando seriamente per l’accoglienza a Verona dei profughi in fuga dalla guerra. Le Amministrazioni pubbliche parlano per atti concreti, come quelli che stiamo facendo, non c’è molto altro da aggiungere, se non che siamo di fronte al solito sciacallaggio politico”.