Inutile abbaiare contro la gestione di Save e poi lasciare cadere nel vuoto un ricorso che mette in discussione il suo ingresso nell’aeroporto Catullo. L’ingresso del socio privato Save nel capitale dell’aeroporto Valerio Catullo pare sia avvenuto in modo opaco, attraverso forzature e procedure discutibili. Questo ritiene ANAC, Autorità Nazionale AntiCorruzione, che nel marzo del 2018, contestò le modalità con cui le quote di proprietà del Comune di Villafranca nella società Catullo Spa furono cedute a Save, perché “non conformi alle previsioni del codici dei contratti e del diritto comunitario”. Anac decise anche di trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica di Verona, per gli eventuali profili di competenza, ed alla Corte dei Conti.
Ora il TAR del Lazio dovrebbe pronunciarsi in merito alla legittimità di quell’ingresso, avvenuto acquisendo quote del capitale sociale senza una gara pubblica. Spero che i soci pubblici – che spesso criticano la gestione Save – stiano seguendo con attenzione questo ricorso e non venga lasciato cadere nel vuoto. La questione sarebbe giacente da quasi 5 anni al TAR perché la società di gestione non avrebbe provveduto a depositare il sollecito per la fissazione dell’udienza.
Il fatto è grave: inutile fingere di lamentarsi e poi remare in senso opposto. Il procedimento rischia di decadere tra pochi mesi. Mi auguro che i soci si facciano parte attiva per arrivare al giudizio del Tar diversamente ogni loro lamentela non sarà credibile.