E scaccia cattivi pensieri l’abbraccio riconciliante tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini
Piazza dei Signori gremita, giovedì 9 giugno, per l’appuntamento-clou del centrodestra sboariniano (in antagonismo all’altro tosiano) prima del voto alle elezioni amministrative di domenica 12 giugno.
Sul palco del comizio e tra applausi e bandiere dei partiti maggiori (Fratelli d’Italia e Lega) sventolanti, è salito il gotha della coalizione che appoggia la riconferma del sindaco uscente, appunto Federico Sboarina (Verona, 10 gennaio 1971): Giorgia Meloni (Roma, 15 gennaio 1977, presidente di Fratelli d’Italia e del Partito dei Conservatori e dei Riformisti europei), Matteo Salvini (Milano, 9 marzo 1973, segretario federale della Lega), Maurizio Lupi (Milano, 3 ottobre 1959, presidente di Noi con l’Italia), Antonio De Poli (Vicenza, 4 ottobre 1960, presidente dell’Unione di Centro), Luca Zaia (Conegliano, Treviso, 27 marzo 1968, della Lega, presidente della Regione Veneto).
Mentre, protetto dalla scorta, “un certo” Paolo Berizzi (che vede pericolose trame nere veronesi anche nei fondi dei caffè bevuti e che stima in percentuali bulgare il numero dei neofascisti in città e provincia), annotava tutto al veleno per la Repubblica, il… ritorno di fiamma tra Meloni e Salvini è stato suggellato ufficialmente da un abbraccio tra loro, «alla faccia dei menagramo della sinistra» (come ha chiosato la leader di Fratelli d’Italia).
Le circa due ore di manifestazione sono volate via tra interventi di ringraziamento per il sostegno, di sintesi del buon lavoro svolto nel quinquennio agli sgoccioli, di soddisfazione in quanto a qualità della vita a Verona e senza nessun accenno (polemico o meno) al fatto che l’altro partito “classico” del centrodestra, Forza Italia, sorregga Flavio Tosi, già sindaco per due mandati (dal 31 maggio 2007 al 27 giugno 2017).
«C’è una sola, vera compagine di centrodestra», ha ribadito Federico Sboarina, mentre Matteo Salvini è andato già al dopo voto, con la rielezione che porterà alla carica di vice sindaco il leghista Roberto Mantovanelli. Anche Maurizio Lupi, Antonio De Poli, Luca Zaia e (con un videointervento) Luigi Brugnaro (Mirano, Venezia, 13 settembre 1961, sindaco della città lagunare), nei discorsi d’occasione in piazza, sono stati concordi nel rimarcare l’unità del loro centrodestra per Sboarina ancora sindaco… «Della nostra Verona – è esploso sul palco l’interessato, in conclusione dell’evento – che vogliamo amministrare per i prossimi cinque anni, per continuare con loro, con me e con tutti voi…».
Cinque anni fa: stessa piazza, stesso Sboarina candidato sindaco, stessi Meloni e Salvini. Corsi e ricorsi della storia?









Ecco come il mensile “il Supplemento” di giugno 2017 riportò l’avvenimento e quello parallelo del M5S in piazza Bra








Servizio e video di
Claudio Beccalossi