“Aggiornamenti” murali in strada Le Grazie, arteria che si dirama da via Regina Adelaide, in Borgo Roma e che, confluendo in strada del Vignale, sbuca in via Ca’ di Aprili, a Ca’ di David.
Poco prima del sottopasso a senso unico alternato da semafori (dove sopra scorrono l’A4 Torino-Trieste e la tangenziale sud), provenendo dai dintorni del Policlinico, i soliti impuniti imbrattamuri condividono spazio con grafomani dagli “sfoghi” di “protesta esistenziale” connessi all’attualità. Galeotta è l’emergenza da Covid-19 che tiene ancora banco e le relative risposte governative che hanno aggirato (o raggirato?) la Costituzione.
Evidentemente, metodi ed obblighi non sono ancora stati digeriti da chi pare un unico autore (no vax?) dei messaggi, scritti con lo spray. E, forse, non lo saranno mai…
L’ospitale ed indifeso muro al lato destro s’affaccia su una strada Le Grazie non particolarmente frequentata, con automobilisti di veloce passaggio ben poco propensi a leggere accesi slogan od a guardare disturbati disegnacci. Qualche “lettore” o “spettatore” possono esserlo, eventualmente, i salutisti camminatori che bazzicano tra via e sentieri laterali, incuriositi soprattutto dagli infervorati “messaggi”.
Tra le “libere espressioni” murali non manca l’immancabile esternazione-minaccia di stampo antifascista (in cerca di fascismo col lanternino), “Fasci appesi”, con tanto di firma “nobile”, la stella a cinque punte delle Brigate Rosse che contribuirono (con altre formazioni terroristico-eversive), nei famigerati “anni di piombo”, ad insanguinare l’Italia tentando di dare una spallata allo Stato. Se “le parole sono pietre”, queste scribacchiate in strada Le Grazie sono solo… “sabbia tra le dita”…
Servizio e foto di
Claudio Beccalossi