Non trova pace e decenza lo spazio sotto la pensilina esterna di Veronafiere, in viale del Lavoro, già oggetto di segnalazioni da parte de “Il Giornale dei Veronesi” (il 7 ottobre ed il 30 dicembre 2021) riguardanti a degrado igienico-sanitario ed a presenze (soprattutto notturne, per dormire tra coperte di dubbia pulizia) di sbandati e senza-fissa-dimora.
Nonostante il luogo sia, come sempre, frequentato da lavoratori ed utenti nelle ore diurne per uffici e servizi qui ubicati (ufficio postale, banche ecc.), l’inciviltà di terzi persiste in maniera sempre più sfacciata, trasformando ogni angolo disponibile in un triviale orinatoio a… pensilina aperta.
Con le torride temperature di quest’estate è impossibile non accorgersi, per via… olfattiva, delle disdicevoli circostanze che hanno ormai superato i limiti della sopportazione e del decoro, con rischi infettivi non secondari.
Il “fenomeno”, che si protrae nel tempo, sembra non trovare alcun argine, nemmeno quello d’una banale ripulitura alla buona, almeno periodica, con pompe d’acqua (se non con soluzioni a base di bicarbonato di sodio ed acqua ossigenata, che sarebbero… troppa grazia) da parte di preposti da responsabili di zona (qualcuno deve per forza avere competenza e, quindi, agire a riguardo per contrastare il maleodorante disagio).
Constatando il puzzolente ristagno giallastro (evitato da chi è costretto a passarvi vicino camminando per fatti suoi sotto la pensilina) e l’assente “strategia” limitante-repressiva (in quella che pare essere “terra di nessuno”), vien quasi nostalgia dei vecchi “vespasiani”, gli ormai scomparsi orinatoi pubblici in garitta od edicola presenti nel passato un po’ ovunque. Certo, ben poco pittoreschi ma più accettabili di fetidi macchie e rigagnoli cotti dal sole ad ogni angolo della pavimentazione. Presenze inquinanti che, in ogni caso, non fanno una piacevole pubblicità alla stessa Veronafiere.
Servizio e foto di Claudio Beccalossi