Madonna Verona e Giulietta Capuleti forse si sono morse le labbra dall’invidia per l’Arena in mondovisione. Mostrata ovunque nel globo, bella come non mai, nel Galà della Lirica intitolato “La grande opera italiana patrimonio dell’umanità”, evento internazionale straordinario che ha inaugurato ufficialmente il 101° Arena Opera Festival, popolare stagione operistica 2024 nell’anfiteatro..
Era il 6 dicembre 2023 quando “La pratica del canto lirico in Italia” entrò a far parte, a tutti gli effetti, della lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO (United Nations Educational Scientific and Cultural Organization, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, istituita a Parigi il 4 novembre 1946). Ed il 7 febbraio 2024 il ministero della Cultura affidò alla Fondazione Arena di Verona l’allestimento d’uno spettacolo celebrativo d’alto livello in grado d’avvalersi dei più prestigiosi nomi dell’opera.
Trasmesso alle 20.30 in diretta da Rai 1 il 7 giugno, il galà ha accolto ospiti istituzionali illustri che sono entrati nell’Arena già gremita tra applausi all’esterno ed all’interno.
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il sindaco Damiano Tommasi, il presidente della Provincia Flavio Massimo Pasini ed il prefetto Demetrio Martino hanno accolto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (con gli immancabili Ugo Zampetti, segretario generale della Presidenza e Giovanni Grasso, consigliere per la stampa e la comunicazione del presidente e direttore dell’ufficio stampa della Presidenza) accompagnato dalla figlia Laura, la premier Giorgia Meloni (in elegante vestito color verde) e, via via, il presidente della Camera dei deputati, il veronese Lorenzo Fontana, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ed altri nomi del circuito di governo.
La serata ha contato anche sulla presenza d’una ventina di delegati UNESCO e di più di 70 ambasciatori. Conduttrice per la televisione è stata l’attrice Cristiana Capotondi, supportata dal divulgatore scientifico (nonché giornalista e scrittore) Alberto Angela e dall’attore Luca Zingaretti, in qualità di narratori-affabulatori.
La selezione del top operistico ha avuto la direzione straordinaria, nella prima parte, del maestro Riccardo Muti, con 164 professori delle migliori orchestre del settore e 314 artisti del coro di tutte le fondazioni lirico-sinfoniche italiane. I big della lirica senza confini (Anna Netrebko, Jonas Kaufmann, Juan Diego Flórez, Ludovic Tézier, Vittorio Grigolo, Luca Salsi, Eleonora Buratto, Francesco Meli ecc.) hanno interpretato magistralmente le arie più seducenti.
Il maestro Muti ha fatto sognare con brani per orchestra e coro entrati nella storia dell’opera italiana più classica (da “Guglielmo Tell” di Gioachino Rossini, “Norma” di Vincenzo Bellini, “Nabucco” e “Macbeth” di Giuseppe Verdi, “Mefistofele” di Arrigo Boito, “Manon Lescaut” di Giacomo Puccini). Dopo essersi dichiarato orgoglioso del riconoscimento dell’opera lirica nazionale da parte dell’UNESCO, Riccardo Muti ha messo in parallelo l’orchestra con la società: «Ogni strumento fa la sua parte ma tutti concorrono al fine, al bene comune”.
La seconda parte è toccata alla bacchetta del maestro Francesco Ivan Ciampa (con melodie da “Tosca” di Puccini, l’aria “Casta diva”, celebrata da Maria Callas, dalla “Norma” di Bellini, “Messa da Requiem” di Verdi, “Turandot”, incompiuta di Puccini, “Il barbiere di Siviglia” di Rossini, “Aida” di Verdi, “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, “Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni, “La traviata” di Verdi).
I ballerini Roberto Bolle e Nicoletta Manni hanno eseguito due esclusive coreografie di Massimiliano Volpini in prima assoluta.
L’opera lirica, con una simile parata di autorità e stelle, ha trovato la sua orgogliosa e definitiva consacrazione nel tempo, quale prodigio d’armonia tra canto, musica e ballo…
Servizio e video di Claudio Beccalossi