Il Comune di Verona capofila di 33 Comuni della provincia con il Piano di Intervento per le Politiche giovanili. Per la prima volta si fa rete per condividere e progettare proposte e attività per i giovani, che saranno protagonisti nella scelta di spazi e delle attività con cui riempirli, in linea con il principio della cittadinanza attiva.
A Verona non ci sono centri di aggregazione per i giovani, spazi dove possano incontrarsi, svolgere attività e scambiarsi esperienze. Tanto meno nella zona a sud della città, dove vi è la più alta percentuale di giovani tra i 14 e 35 anni.
Una fotografia che evidenzia come, sul fronte delle Politiche giovanili, sia quanto mai necessario un cambio di passo e una progettualità mirata ai bisogni dei ragazzi.
E’ quanto sta facendo l’assessorato alle Politiche giovanili del Comune, istituito dall’amministrazione Tommasi proprio per dare risposte a questo preciso target di cittadini e, in modo indiretto, anche alle famiglie e alle comunità a cui appartengono.
Già definiti infatti gli obiettivi di intervento per il prossimo anno, che riguardano anzitutto l’individuazione di spazi per favorire l’incontro e l’aggregazione tra adolescenti e ragazzi, e successivamente la realizzazione di attività con cui riempire questi luoghi. Due facce della stessa medaglia, che per concretizzarsi hanno bisogno di una rete tra tutti gli attori interessati, enti, associazioni del territorio ma anche i comuni della cintura.
Rete tra i Comuni. Un percorso, questo, che il Comune ha avviato partecipando al bando della Regione ‘Giovani e Generattività’, che lo ha visto per la prima volta capofila di altri 33 comuni della provincia e con i quali si è lavorato ad una progettualità finalmente omogenea. Una base di partenza per lo sviluppo di azioni condivise sul territorio di riferimento, fondate su strategie e soluzioni operative mutuabili all’interno dei vari Comuni. L’adozione di linee strategiche comuni consente inoltre di rafforzare la coesione territoriale e di creare maggiori opportunità per i giovani, riducendo le distanze tra i territorio.
Ora parte la fase operativa per mettere a terra tali progetti. A breve saranno valutati dalla Regione e poi si potrà entrare nella fase operativa. Ci sono a disposizione 173 mila euro, 75 dei quali per il Comune di Verona, per concretizzare le proposte elaborate in questo anno di lavoro e che ha coinvolto in particolare i diversi assessori alle Politiche giovanili, nella maggior parte dei casi molto giovani.
Sul fronte Verona, per tutto il mese di luglio proseguiranno gli incontri nei diversi quartieri tra l’assessore alle Politiche giovanili Jacopo Buffolo e le associazioni e realtà che hanno a che fare con il target giovanile. E’ qui che vengono raccolti i desiderata dei giovani, le attività in cui vorrebbero vedersi impegnati nel tempo libero e che vorrebbero condividere con i coetanei e che a settembre si potranno concretizzare con una serie di bandi sul protagonismo giovanile che il Comune metterà a disposizione dei giovani.
“Oggi abbiamo presentato il Piano di Intervento in materia di Politiche giovanili denominato ‘Giovani e generatività’, che pone al centro le giovani generazioni presenti sul nostro territorio, perché possano diventarne dei protagonisti attivi – ha sottolineato l’assessore Jacopo Buffolo –. Un progetto su cui abbiamo lavorato come Comune capofila, coinvolgendo per la prima volta quasi tutti i Comuni del nostro ambito socio sanitario, precisamente 33 dei 36 esistenti. L’iniziativa punta alla maggiore diffusione possibile delle politiche sul territorio che vogliono dare risposte ai giovani dai 14 ai 29 anni, grazie alla capacità di fare rete ma anche alla volontà dei singoli enti coinvolti di farsi partner operativi e quindi diffusori diretti delle proposte. Un primo passo nella costruzione di spazi di aggregazione e laboratori di creatività e di formazione che possono aiutare ragazzi e ragazze a crescere. Un grandissimo risultato dato dal coinvolgimento di tante amministrazioni e soprattutto da tanti giovani amministratori e amministratici attivamente coinvolti nei tavoli di lavoro svolti in questi mesi”.
Il parternariato. Su impulso del Comune è stata condivisa una linea d’azione articolata su due categorie di interventi, volte alla prevenzione dei fenomeni di disagio giovanile da un lato e alla strutturazione di laboratori di creatività dall’altro. Ampia l’adesione dei comuni partecipanti, che si hanno lavorato per raggruppamenti territoriali, con il Comune di Verona come capofila e con una serie di comuni operativi che fanno rete con quelli limitrofi.
Oggi in conferenza, insieme all’assessore Buffolo e al direttore generale Giuseppe Baratta erano presenti per il comune Di San Bonifacio l’assessora al Sociale Anna Maria Sterchele, l’assessora ai Giovani e minori di Grezzana Federica Maria Veronesi, l’ asessora alle Politiche Giovanili di Grezzana, per l’Unione dei Comuni di Verona Est Alessio Albertini, per San Giovanni Lupatoto l’assessora alle Politiche giovanili Debora Lerin, Arianna Mosele consigliera Comune Di Belfiore, Melania Martinato, assessora alle Politiche Giovanili di Caldiero, Erica Dolci assessora Politiche Giovanili di Castel D’azzano.
Unanime il plauso alla modalità di lavoro intrapresa basata sulla condivisione delle progettualità e sulla creazione di una rete di soggetti attuatori. Un modo anche per monitorare i risultati e creare un bagaglio di informazioni da usare in futuro.