Le vittime di reato sono sia donne che uomini, e vanno dai 20 agli oltre 60 anni di età, anche se è quest’ultima la fascia più colpita.
Sono sia italiani che stranieri, rimasti vittime in particolare di reati contro la persona (minacce, lesioni personali e violenza di genere), la famiglia e il patrimonio (truffa e furto)
E’ questa in sintesi la fotografia sociale che risulta dai dati dei primi nove mesi di attività della Rete Dafne Verona, che da marzo 2022 offre supporto, in forma riservata e gratuita, prima, durante e dopo il procedimento penale a tutte le vittime di reato che ne facciano richiesta.
“Sono particolarmente vicina a Rete Dafne – ha ricordato l’assessora Zivelonghi – una realtà nella quale sono stata introdotta appena nominata assessora dal sindaco Damiano Tommasi, per far parte della cabina di regia in rappresentanza del Comune. In una fase storica come questa, dove assistiamo a comportamenti diffusi di crescente aggressività, che interessano varie tipologie di persone senza distinzione di età o ceto sociale, chi lavora in ottica di ricomposizione del conflitto e di supporto alle vittime punta a sviluppare a livello sociale una sorta di armonia. Occupandomi di sicurezza, mi sto rendendo conto che non è solo l’aspetto repressivo che può avere un’efficacia a lungo termine. Può essere valido ed effettuato nell’immediatezza dell’evento più drammatico, ma per assicurare una condizione stabile di sicurezza è necessaria la ricomposizione dei conflitti. Questo rende particolarmente utile e necessaria l’attività di Rete Dafne, e mi auguro che possa avere un effetto di contaminazione positivo anche in altre realtà”.
Sintesi dati 2022. Dall’apertura delle attività si sono rivolte alla Rete 23 persone, di cui 17 sono state prese in carico dal servizio di accoglienza.
Sono stati accolti 12 donne e 11 uomini, 20 italiani e 3 stranieri (Romania, Francia e Albania). La fascia di età maggiormente colpita è quella degli over 60, con 9 vittime registrate.
Il servizio accoglienza si concretizza generalmente in 1-2 colloqui, da quali emerge in modo più definito il “bisogno” della persona. Successivamente viene attivata la presa in carico della vittima alla quale vengono offerti colloqui di sostegno psicologico (psicologi/psicoterapeuti); di informazione sui diritti, civile e penale (avvocati) e di mediazione penale/familiare (mediatori).
Delle 17 persone accolte, 11 sono state inviate al servizio informazione sui diritti, in prevalenza penale, 9 al sostegno psicologico e 3 hanno fruito dell’accompagnamento ai servizi; in molte circostanze la stessa persona ha avuto bisogno sia di informazione sui diritti sia di sostegno psicologico.
I reati subiti sono stati in 7 casi delitti contro il patrimonio (truffa, furto), in 8 casi contro la persona (minacce, lesioni personali, violenza di genere, ecc) e in 2 casi contro la famiglia.
I risultati del primo anno di attività sono stati illustrati dall’assessora alla Scurezza Stefani Zivelonghi insieme a Margherita Forestan ed Emma Benedetti di Rete Dafne Verona. Presente Marta Cenzi di Fondazione Cariverona, fra i sostenitori del progetto.
Durante la presentazione una delle referenti della Rete Dafne Verona, Elisabetta Tescari, ha dato lettura di una testimonianza raccolta da una delle vittime che si è rivolta a loro per un furto subito.
“Tutte le vittime di reato – ha spiegato Forestan – da noi possono trovare l’informazione sui diritti, ma soprattutto sostegno emotivo, un luogo dove esternare e trasformare in qualche modo un’esperienza negativa in qualcosa di rielaborato da poter raccontare. Va sottolineato che la Rete, oltre ad essere a Verona, è parte di Rete Dafne Italia, presente in molti territori e in grande espansione. Questo ci fa capire come determinati bisogni che stanno emergendo, riescono a trovare risposta grazie alle competenze che mettiamo a disposizione in modo gratuito”.
“Fondazione Cariverona – ha evidenziato Cenzi – accompagna Rete Dafne dall’avvio delle sue attività. Da tempo, infatti, ci occupiamo di percorsi di inclusione e re-inclusione socio-lavorativa di persone detenute, un’alternativa alla pena. L’anno scorso ci siamo convinti a guardare anche alle vittime di reato, per dare loro un supporto concreto. Per questo confermiamo il nostro appoggio a Rete Dafne, una comunità formata da quanti hanno subito torti e reati”.
Rete Dafne Verona. La rete, frutto di un protocollo d’intesa tra 11 enti pubblici e privati del territorio, opera negli spazi della Circoscrizione 1° “Centro Storico”, messi a disposizione dal Comune di Verona, in piazza Mura Galliano 3.
La Rete accoglie chiunque sia stato offeso da un fatto che costituisce reato ed è possibile rivolgersi, previo appuntamento telefonico allo 045 8078950 o al 375 7456000.
Servizi erogati. Informazioni sui diritti delle vittime, sulle modalità di tutela nel processo penale, sulle modalità di svolgimento di quest’ultimo, sulle possibilità risarcitorie e sulle opportunità di accesso a fondi specifici,
Sostegno emotivo e psicologico finalizzato a rielaborare l’esperienza negativa vissuta in un luogo riservato, in cui poter prendere maggior consapevolezza della propria sofferenza.
Sostegno medico-psichiatrico rivolto specificatamente a persone che a causa del trauma subito presentino sintomi fisici e/o psichici evidenti in grado di comprometterne la qualità di vita, sia sul piano individuale, che relazionale, sociale e lavorativo.
Orientamento ai servizi pubblici e del privato sociale che possano meglio rispondere allo specifico bisogno manifestato, come ad esempio tutela legale o cure mediche.
Orientamento ai possibili percorsi di giustizia riparativa.
A garanzia della piena efficienza e trasparenza del proprio operato, la Rete si è dotata di una Cabina di regia e di un Comitato tecnico composte dai rappresentanti dei soggetti firmatari – Comune di Verona, Tribunale, Procura della Repubblica, Ordine degli Avvocati, Camera penale veronese, AULSS 9 Scaligera, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata – AOUI, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, A.S.A.V. – Associazione Scaligera Assistenza Vittime di reato, Istituto Don Calabria e Associazione Rete Dafne Italia.
Rete Dafne Verona è socia di Rete Dafne Italia, a cui compete supervisionare l’equipe degli operatori e monitorare il funzionamento del servizio svolto. Rete Dafne Italia è presente con le sue Reti in varie città italiane ed è in fase di grande espansione nelle Regioni di Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.