Approvato dal Consiglio comunale di questa sera, con 17 voti favorevoli, 2 contrari e 10 astenuti, il bilancio consuntivo 2015 di Agec, che chiude con un utile netto pari a 279 mila 947 euro contro una perdita dell’esercizio precedente di 3 milioni 464 mila 418 euro. Come evidenziato dall’assessore alle Aziende partecipate Enrico Toffali “il bilancio di esercizio recepisce gli effetti delle operazioni strategiche intraprese negli ultimi anni, che si riassumono: nella cessione del ramo d’azienda delle farmacie comunali, che ha comportato la rilevazione di un avviamento commerciale, l’accensione di un mutuo venticinquennale per il pagamento del corrispettivo al Comune e la conseguente capitalizzazione dell’Azienda attraverso il conferimento di immobili, già in gestione, per garantire adeguata patrimonializzazione all’azienda; nell’affidamento ad Agec, dal novembre 2009, del servizio di produzione e somministrazione pasti, refezione scolastica e servizi ausiliari scolastici, integrato con la gestione diretta dell’acquisto delle derrate alimentari da settembre 2012 e con l’esternalizzazione di parte della produzione, del trasporto e della distribuzione di pasti da luglio 2013; nell’operazione di scorporo del ramo d’azienda “servizi commerciali funerari” con conseguente costituzione, dal 20 settembre 2011, della società Agec Onoranze Funebri”
SINTESI DEL DIBATTITO
“Si tratta del primo bilancio di Agec con un effettivo utile – sottolinea il capogruppo Pd Michele Bertucco – manca però la presentazione di una strategia sulle future scelte gestionali di questa azienda. E’ da capire se esiste davvero la volontà da parte dell’Ente comune di dare una continuità ad Agec oppure ci dobbiamo preparare alla nascita di una realtà privata in sua sostituzione”. “Il peggioramento del risultato nel settore immobiliare – dichiara il consigliere Pd Fabio Segattini – è collegato ad un costante disinteresse da parte di Agec nella cura e mantenimento dei propri immobili, che per la maggior parte versano oggi in pessime condizioni”. “Nell’analisi di questo bilancio – spiega il consigliere Verona Civica Marco Bacchini – è da tenere in forte considerazione anche l’evoluzione avuta in questi anni dal mercato del settore farmaceutico. Un ramo che non beneficia oggi a livello nazionale di una effettiva crescita, ma al contrario risulta spesso in crisi rispetto al passato. Per questo la positività rilevata dalla farmacie comunali è da considerare un risultato favorevole di particolare importanza”. In merito al percorso giudiziario attraversato dal’ex direttore Tartaglia, il consigliere Verona Civica Salvatore Papadia si è detto contrario alle scelte portate avanti da Agec, che non ha dato seguito a quanto dichiarato dal giudice del lavoro, con sentenza.
Il Consiglio comunale si è chiuso, alle 21.05 per mancanza del numero legale (presenti in aula 17 consiglieri), sulla discussione della mozione, a firma dei consiglieri di Civica per Verona Giorgio Pasetto, Katia Maria Forte, Donatella Bovo, Marco Bacchini, Ansel Davoli e dei consiglieri della Lega nord Barbara Tosi e Cristiano Maccagnani, che impegnava la Giunta a “far propria la volontà di abrogare la Legge Merlin ed istituire le nuove “case di appuntamento”.
SINTESI DIBATTITO
“Si tratta di un fenomeno non certo in calo, che – dichiarano il consiglieri della Lega nord Barbara Tosi e Cristiano Maccagnani –non può rimanere senza una precisa regolamentazione che, se da una parte potrebbe garantire effettive verifiche sanitarie e sostegni psicologici per chi lo esercita, dall’altra permetterebbe allo Stato un controllo sul gettito fiscale oggi calcolato intorno ai 5 miliardi”. “Dispiace che si debba sempre scivolare nella polemica politica – dichiara il consigliere Civica per Verona Ansel Davoli – tutti siamo contrari alla prostituzione, questa mozione vuole tentare l’apertura di un dibattito costruttivo che porti alla valutazione di soluzioni diverse oltre al totale diniego di questo problema”.
“Si tratta di una tematica complessa – dichiara il capogruppo Pd Michele Bertucco – che non può essere banalizzata in questo modo. Non si tratta di moralismo o meno, ma di dare un peso effettivo ad un problema forte che da sempre le società si sono travati a dover gestire”. “Questione che non può essere affrontata senza una precisa analisi e, soprattutto – dichiara il consigliere Gruppo misto Alberto Zeger – senza conoscere il complesso mondo che vi ruota attorno. Legalizzare la prostituzione non risolve nulla, come dimostrano i negativi risultati ottenuti da paesi che hanno percorso questa strada”.
“Se volessimo affrontare con serietà questo problema – sottolinea il consigliere Pd Elisa La Paglia – dovremmo imporci come amministratori un preciso programma di intervento a tutela di chi per questo viene sfruttato e non certo per approvare soluzioni semplicistiche che non portano da nessuna parte”.
“Sono cosciente – sottolinea il consigliere Movimento 5 Stelle Riccardo Saurini – che con la riapertura delle case non si eliminerebbe la prostituzione di strada e lo sfruttamento, punti che andranno comunque sempre contrastati, ma si potrebbe forse offrire una possibilità per l’avvio di una legale organizzazione di questo fenomeno”. Per il capogruppo FI Daniele Polato “questo documento è assurdo, di nessuna utilità, che non avrà alcun peso sul Governo o su chi può fare concretamente qualcosa. Temi di questo tipo non possono arrivare in Consiglio ed essere trattati come argomenti di nessun peso”.