Mantenere la memoria di bui anni di guerre ed il ringraziamento devozionale per averla scampata. Sono state queste le intenzioni di quanti vollero ed inaugurarono, l’8 settembre 1946, un’edicola votiva in via Goffredo Mameli, in Borgo Trento, ormai tradizionalmente venerata e custodita, con soste di fedeli in preghiera soprattutto nel mese mariano di maggio.
Davanti a vasi con piante, il semplice capitello del ricordo grato fa riferimento a vicende e drammi passati. La stessa scritta sotto la nicchia protetta da un vetro, dove sono stati collocati la Madonna col Bambino e vari ex voto attorno per intuibili grazie ricevute, esprime la drammatica apprensione di due conflitti poi rasserenata a ciascun termine: “Attesta questa immagine votiva la gratitudine perenne di Borgo Trento alla Vergine Madre che serbò incolumi i suoi figli nella guerra europea 1915/18 e da terribili bombardamenti aerei nella guerra mondiale 1940/45. 8 settembre 1946”.
Sopra quest’epigrafe campeggia un deciso invito rivolto a passanti di ieri e di oggi: “Se brami passegger sicura via / ti scopri il capo e di’ l’Ave Maria”.
Uno scritto, ai piedi dell’effigie di Nostra Signora con Gesù Bambino in braccio, informa che “Per motivi di spazio gli ex voto saranno periodicamente ritirati e custoditi nella chiesa di S. Giorgio”. Cioè, nella non molto lontana chiesa di San Giorgio in Braida.
Spartano ma ben curato, il manufatto sacro testimonia fede e riconoscenza nei confronti della mano divina che protesse persone e beni dalle furie belliche,
Nella cronologia delle principali incursioni aeree alleate su Verona durante la Seconda guerra mondiale, l’area di Borgo Trento, priva di valenza strategica, fu comunque marginalmente coinvolta, soprattutto in quattro occasioni.
Nella prima di due ondate del duro bombardamento del 28 marzo 1944 effettuato dall’USAAF (Unites States Army Air Force) con B-17 Flying Fortress e B-24 Liberator. Nel raid degli inglesi della RAF (Royal Air Force) del 5 luglio 1944, in un mitragliamento da parte d’un aereo bimotore da caccia della RAF (chiamato popolarescamente “Pippo” ed impegnato nell’operazione generale di disturbo “Night intruder”, “Intruso notturno”), nella notte tra il 28 ed il 29 novembre 1944. Ed in un attacco serale, ancora della RAF, l’8 febbraio 1945.
Servizio e foto di
Claudio Beccalossi
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