Venezia, 14 marzo 2023
“In tutta sincerità, la lettura data dalla Cgil sulla situazione della salute mentale in Veneto, non appare condivisibile. I nostri dati dicono altro: riguardo ai nove indicatori principali (sei territoriali e tre ospedalieri) il Veneto ha dati migliori, o alla peggio in linea con quelli nazionali. Siamo abbondantemente al di sotto della media italiana solo per i Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO), ma questo è un dato molto positivo, perché vuol dire che riusciamo a evitare gli interventi costrittivi nei confronti delle persone”.
Lo dice l’Assessore alla Sanità e Sociale della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, commentando i dati sulla salute mentale in Veneto, frutto di una ricerca commissionata dalla Cgil all’Associazione Ires.
“Quanto al sottofinanziamento – prosegue l’Assessore – anche in questo caso la tendenza, determinata dai tagli nazionali dei precedenti governi, è stata invertita con interventi regionali cospicui, come i 9,3 milioni per il sistema della semiresidenzialità messi a disposizione nel 2022, e i 6,7 milioni messi sul piatto, sempre nel 2022, con cui sono state finanziate assunzioni per l’anno 2023 di personale per i Dipartimenti di Salute Mentale (psicologi, TerP, educatori professionali e assistenti sociali). Naturalmente, sul fronte del personale, non viene citata la grave difficoltà, assolutamente nazionale, di reperire le necessarie figure professionali. Se mancano medici o altre figure professionali non è certo colpa di una singola Regione, ma di un quadro complessivo che va affrontato a livello italiano”.
“Anche sui posti letto – dice l’Assessore – pare che regni un po’ di confusione, perché nelle schede ospedaliere del 2019 non ne sono stati tagliati, ma è stata effettuata una riclassificazione da ‘per acuti’ a ‘per riabilitazione’ in cinque strutture private accreditate. Si deve notare che, per il cittadino, l’assistenza in una struttura privata convenzionata è uguale in tutto e per tutto a quella nel pubblico, compresa la gratuità. La tabella della Cgil, in questo caso, non tiene conto delle schede 2019 e considera i posti letto ancora tutti per acuti”.
Si evidenzia inoltre che nella programmazione delle schede di dotazione ospedaliera approvate nel 2019, consapevoli della necessità di rafforzare i presidi rivolti alla salute mentale, vi è la previsione di 60 posti letto di Neuropsichiatria Infantile, di cui per urgenze psicopatologiche acute, sono stati previsti 34 posti letto aggiuntivi, ora in fase di realizzazione o completamento. I posti letto sono individuati negli ospedali HUB di Padova, Verona, Vicenza e Treviso: 8 p.l. Azienda ULSS 2 “Marca trevigiana”, 6 p.l. Azienda ULSS 3 “Serenissima”, 4 p.l. Azienda ULSS 8 “Berica”, 8 p.l. Azienda Ospedale Università di Padova, 8 p.l. Azienda Ospedaliera Integrata di Verona.
Tali interventi hanno lo scopo di una più appropriata presa in carico del giovane paziente nel momento di transizione nella fase di passaggio dai servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza ai servizi di psichiatria dell’adulto.
Per quanto riguarda la Psicologia di base nelle Case della Comunità. Il modello veneto, descritto nella DGR 371/22, è assolutamente armonico con gli standard territoriali e di salute mentale dell’Intesa Stato-Regioni del 21 dicembre scorso. Esso prevede la presenza di un’equipe multiprofessionale nel “primo livello” allocata presso le Case della Comunità. Ovviamente l’equipe prevederà una figura importante come quella dello psicologo, che di fatto svolgerà le funzioni tipiche della psicologia di base ancorchè all’interno di una equipe strettamente collegata con il CSM di riferimento per garantire adeguata continuità di presa in carico laddove necessario.
“Personalmente e come Giunta collegialmente – conclude la Lanzarin – siamo stati e siamo sempre aperti al confronto, ma i dati citati divergono ampiamente da quelli pubblicati e dimostrano un buon andamento complessivo del settore in questione che, ripeto, non coincide con l’approccio catastrofista della Cgil”.
I dati citati dalla Lanzarin sono i seguenti (fonte dati Rapporto del Sistema Informativo per la Salute Mentale-SISM edito nell’anno 2022 a cura del Ministero della Salute):
Indicatori territoriali
- Prevalenza trattata (tasso standardizzato per 10.000 abitanti)
- Media Italia 158,4
- Veneto 163 (più elevato)
- Incidenza trattata (tasso standardizzato per 10.000 abitanti)
- Media Italia 57,1
- Veneto 66,1 (più elevato)
- Utenti presenti in strutture territoriali psichiatriche- CSM (tasso standardizzato per 10.000 abitanti)
- Media Italia 145,1
- Veneto 149,4 (più elevato)
- Prestazioni territoriali erogate per paziente
- Media Italia 12,6
- Veneto 12,4 (in linea)
- Percentuale di prestazioni a domicilio erogate
- Media Italia 8,3%
- Veneto 14,7% (quasi il doppio)
- Utenti psichiatrici gravi che hanno abbandonato il trattamento
- Media Italia 0,69%
- Veneto 0,6 % (in linea)
Indicatori ospedalieri
- Percentuale di riammissioni in reparto entro 7 giorni dalla dimissione
- Media Italia 7,7 %
- Veneto 7,7% (in linea)
- Percentuale di riammissioni in reparto entro 30 giorni dalla dimissione
- Media Italia 14 %
- Veneto 14,8 % (in linea)
- Trattamenti sanitari obbligatori (tasso per 10.000 ab.)
- Media Italia 1,1
- Veneto 0,5 (meno di metà)