
Pentagramma e rotaie. Per amore e per forza. Viaggia su due linee parallele, destinate a non toccarsi mai, la quotidianità di Pasquale Barreca, 60 anni freschi freschi, calabrese del… nord (di Alpo di Villafranca, dove risiede), ferroviere per necessità e cantante-musicista (chitarrista, compositore, autore, arrangiatore) per vocazione.
Nato a Reggio Calabria, già a 7 anni entrò in… confidenza con la chitarra per poi bazzicare sulle piazze, ad 11 anni, con il suo gruppetto d’allora. Per scherzo o per ambizione, a 15 anni, scrisse parole e musica del suo primo brano “fatto in casa”, l’azzeccato motivo “Vattene” che gli aprì, da neofita, la porta della sala di registrazione per incidere il suo 45 giri d’esordio.
Passo dopo passo, trovato un suo spazio nel “giro” dello spettacolo, Barreca raggranellò ghiotte partecipazioni come cantante, tipo la “6 giorni di Vibo” presentata da Daniele Piombi, il “Cantagiro” del 1977 allo stadio comunale di Reggio Calabria, ad appena 16 anni d’età, tra “big” affermati (od in ascesa) del calibro di Gilda Giuliani, Adriano Pappalardo, Ezio Greggio e complessi quali Italian Sound e Homo Sapiens. In quell’occasione canora, conobbe la cantante Flavia Fortunato avviando con lei, poi, una proficua collaborazione artistica.
Per dar voce alla sua terra, Pasquale incise in dialetto reggino il titolo “Saggi cumpagni” che, nel 2002, venne inserito nella colonna sonora del film “Un boss sotto stress” diretto da Harold Ramis, con Robert De Niro e Billy Crystal.
Nonostante le velleità ed i risultati musicali, Barreca dovette cedere alle solite esigenze di vita e prendere il treno (in senso alquanto letterale) verso durature possibilità. Così, lasciò l’economicamente insicura Calabria per il nord Italia del classico “posto fisso” dato dall’arruolamento volontario nel Genio Ferrovieri (dall’80 all’83) e dalla conseguente assunzione nelle Ferrovie dello Stato a Domegliara (nell’84) fino al definitivo trasferimento a Verona (dall’85).
«Trovata finalmente una stabilità lavorativa – rievoca l’interessato – nell’89 mi sposai con Marianna, mia conterranea. E concepimmo due figli (Maria ed Antonio) che per un insieme di motivi, diciamo così, tradizionali, vennero alla luce a Reggio Calabria».
Votato a dare in… pasto al pubblico i ragazzi usciti dai corsi di chitarra che ha tenuto per anni, il reggino-veronese s’è mosso anche per cercare, selezionare, formare musicisti e cantanti da inserire in saggi, spettacoli e concerti. Per coordinare al meglio la sua attività di talent scout, promozione e diffusione, nel gennaio del 2007 ha fondato, assieme ad alcuni collaboratori, l’Associazione culturale musicale “Music Academy”, con sede presso il suo stesso studio di registrazione, ad Alpo di Villafranca.


Ha contribuito, a suo tempo, pure alla ricerca di “nuovi” Mino Reitano (Beniamino, per tutti Mino, Reitano, San Pietro di Fiumara, Reggio Calabria, 7 dicembre 1944 – Agrate Brianza, Monza e Brianza, 27 gennaio 2009), secondo quanto sollecitato dal presidente dell’Associazione musicale e culturale “La vita è così” di Agrate Brianza, Vincenzo, detto Gegè, fratello dello stesso Mino.
Già conoscenti da tempo, Gegè e Pasquale s’erano incontrati presso il “Mino’s Cafè” ad Agrate Brianza, gestito dalla figlia di Mino, Grazia Benedetta, per discutere ed accordarsi riguardo al progetto comune della prima edizione del Concorso Canoro Nazionale “Suoni la voce – Premio Reitano”, rivolto a cantanti, duetti e cantautori, con l’intento d’individuare e di valorizzare capacità giovanili “nascoste” dietro le quinte dell’eterogeneo ambiente della canzone italiana.



Tra Gegè e Pasquale, quindi, era stato sancito un “gemellaggio” operativo che avrebbe dovuto far agire “in tandem” le rispettive associazioni presiedute. Nello specifico, Gegè aveva delegato Pasquale ed il suo organismo ad occuparsi del concorso canoro dedicato a Mino Reitano sia per quanto riguarda l’organizzazione che per la direzione artistica, con quest’ultima incombenza, ovviamente, sotto la sua supervisione.
I buoni propositi, poi, erano naufragati per qualche reciproca… incomprensione, senza far demordere Barreca dall’occuparsi di musica. Musica oggi un po’ accantonata, quasi in… pausa di riflessione in vista di stimoli nuovi e sostituita (provvisoriamente o meno) dal ricilarsi con passione in restauratore-falegname-artigiano.
Claudio Beccalossi
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