È un’edizione del Giro d’Italia per scalatori puri quella che si appresta a iniziare dall’Ungheria il prossimo venerdì.
Sei gli arrivi in salita, il primo alla quarta tappa con il traguardo “quasi” tradizionale sull’Etna. Toccherà poi alla dura salita del Blockhaus (nona tappa) che fu di Quintana nel 2017, dopo l’altrettanto difficile Passo Lanciano, a dare il primo scossone serio alla generale; già in questa tappa non si scherzerà più. Cogne con tre gpm e l’Aprica, dopo il Goletto di Cadino, il mitico Mortirolo (anche se dal versante di Mozzo) e il leggendario Santa Cristina (famoso per l’affronto che Pantani fece a Indurain nel 1994), daranno un volto quasi definitivo alla classifica. L’arrivo di Lavarone (venticinque maggio), dopo le terribili vette del Vetriolo (nomen omen) e di Monterovere, 10% di pendenza media per 8 km, e della Marmolada (frazione dolomitica con i passi del San Pellegrino e Pordoi) definiranno la generale.
Vedendo il percorso pensato dagli organizzatori, la crono conclusiva di Verona del ventinove maggio sembra più una passerella per i sopravvissuti che una gara che potrà modificare la graduatoria.
Le difficoltà, però (giusto per non farsi mancare niente), non mancheranno in questa corsa rosa sin dalle prime tappe ungheresi. Gli arrivi di Visegrad e la crono di Budapest sono tutt’altro che pianeggianti e regaleranno già immediate emozioni! Per non parlare, poi, degli arrivi di Potenza, Genova, Torino e Santuario di Castelmonte che, sebbene classificate come tappe di media difficoltà, sembrano più frazioni di montagna che per finisseur. Scalea, Reggio Emilia, Cuneo e Treviso sono le vere, poche, giornate in cui gli uomini di classifica tireranno il fiato per lasciare spazio ai velocisti.
Unico spiacere è il lotto dei protagonisti al via. Non ci saranno i vincitori di Tour e Vuelta 2021 (Pogacar e Roglic). Non ci sarà nemmeno il vincitore uscente Bernal, infortunato. Il vincitore 2019 e campione olimpico Carapaz, l’onnipresente Yates (terzo nel 2021), gli eterni Nibali e Valverde, il francese Bardet e il portoghese Almeida saranno i favoriti. Porte (all’ultima corsa in carriera), Hart (la sorpresa del 2020), Lopez, Landa e Pozzovivo potrebbero essere gli outsider. Van der Poel è invece atteso a dare spettacolo in tutte le tappe. Ci speriamo!
In conclusione, l’unica cosa certa è che a Verona brillerà di rosa la stella del più forte!
Matteo Peretti