Cosa aggiungere a quanto già qui scritto negli ultimi due pezzi dedicati alla corsa rosa 2024
(https://ilgiornaledeiveronesi.it/attualita/spazio-sport/ciclismo/giro-ditalia-e-pogacar-lasciate-ogne-speranza-voi-chintrate/ e https://ilgiornaledeiveronesi.it/attualita/spazio-sport/ciclismo/giro-ditalia-tutti-contro-pogacar-resistere-resistere-resistere/)? Il titolo di questo articolo è più che eloquente. Dopo un, forse casuale, secondo posto nella prima tappa, che ha impedito a Pogacar di bissare il record di Bugno del 90 (maglia rosa per tutto il Giro), sono seguiti tre assoli dello sloveno in otto giorni di gara. Ad Oropa Tadej ha staccato tutti gli avversari mostrando sicurezza nei propri mezzi, a Foligno ha dato una severa lezione a tutti (specialisti della crono compresi), infine a Prati di Tivo, nel tappone appenninico, ha dato l’impressione di considerare già chiusa la partita e di pensare già al prossimo Tour de France. Agli altri big, nonostante l’impegno, sembra non restare che la lotta per i gradini più bassi del podio. All’inglese Thomas, all’australiano O’Connor, e al colombiano Martinez lo smentirci. Per il momento su di loro “sventola bandiera bianca”. Si attendono smentite!
La classifica giá rispecchia questi nostri impietosi giudizi con Martinez a 2 primi e 40, Thomas a 2 e 58” e O’Connor a 3 minuti e 39 secondi.
di Matteo Peretti