Un compleanno molto sentito quello celebrato stamattina alla base aerea di Caluri, sede del 3° Stormo dell’Aeronautica Militare, con un alzabandiera solenne alla presenza di una rappresentanza del personale e tanti ex del reparto, alla quale hanno aderito anche il Sindaco di Villafranca, Roberto Luca Dall’Oca e il Vice Sindaco di Sommacampagna, Giandomenico Allegri. Sono, infatti, trascorsi esattamente vent’anni dalla costituzione del Gruppo Mobile di Supporto Operativo (GMSO), articolazione inserita nell’ambito della struttura organizzativa adottata dallo Stormo quando, alla fine degli anni novanta, cambia pelle e da reparto di volo diventa un reparto di logistica di proiezione.
È proprio questo il tratto peculiare del GMSO. Gestire e impiegare la maggior parte degli assetti operativi che declinano la cosiddetta capacità logistica expeditionary dell’AM ovvero la capacità di proiettare il potere aerospaziale in qualsiasi parte del mondo e di realizzare, in tempi rapidi e con breve preavviso, un vero e proprio aeroporto, anche in aree geografiche molto distanti e in assenza di infrastrutture, come accaduto nel 2005 a Herat (Afghanistan), quando dalla base di Villafranca partì il team che realizzò Camp Arena, cosi denominato in onore della città scaligera, dove fu stabilito il quartier generale del contingente italiano che avrebbe operato nel settore West del paese.
Hangar campali, sistemi di comando e controllo mobili, equipaggiamenti per il contrasto agli attacchi CBRN (chimico, biologico, radiologico, nucleare), fortificazioni aeroportuali. Sono solo alcuni esempi di assetti che in questi anni hanno reso uniche le tante esperienze che “i quattro gatti di Villafranca” hanno maturato partecipando a quasi tutte le operazioni condotte dall’Italia sotto egida della NATO oppure nell’ambito di coalizioni internazionali. L’ha ricordato la sera prima il Comandante del 3° Stormo, Colonnello Paolo Tamburro, al Circolo Ufficiali, in occasione della presentazione del libro curato da Carlo Chiappa, dipendente civile dell’Amministrazione Difesa ormai in pensione, che in questi anni non ha mai reciso il suo legame affettivo con lo Stormo. Nelle pagine di questo “numero unico”, Chiappa ha saputo amalgamare con piglio storiografico le tante foto inedite, raccolte in mesi di ricerca certosina, con i racconti di molti dei protagonisti di quei rischieramenti: dalla Libia all’Iraq, dai Balcani all’Afghanistan, dal Corno d’Africa ai Paesi Baltici. Insomma un resoconto di questi primi vent’anni caratterizzati da un impegno costante che oggi più che mai non conosce confini né latitudini.
Ci sono immagini che raccontano momenti difficili, che ritraggono volti pieni di entusiasmo e orgoglio per quello che si sta facendo a migliaia di chilometri dalle proprie famiglie, per portare un messaggio di pace e speranza a popolazioni martoriate; sorrisi appena accennati che stemperano la stanchezza e, talvolta, la tensione per un’esplosione avvenuta poco lontano dalla base e che per fortuna ha fatto solo tanto rumore. A distanza di vent’anni i sistemi si sono perfezionati e con essi anche le procedure. Ciò che rimane invariata è la passione per questo “mestiere” che in caso di necessità diventa una risorsa a favore della collettività, com’è accaduto durante la pandemia da Covid-19, quando il 3° Stormo è stato tra i primi reparti della difesa italiana ad affiancarsi alla Protezione Civile nella gestione dell’emergenza attraverso l’installazione di ospedali campali, punti di somministrazione tamponi e vaccini.
E mentre le note del Canto degli Italiani accompagnano il drappo tricolore che sventolando lentamente si arrampica sul pennone, una leggera brezza che arriva dalle Prealpi veronesi trasforma in timide gocce di rugiada le emozioni che si affacciano negli occhi di questi uomini e donne, il cui pensiero è rivolto ai colleghi che nel frattempo hanno chiuso le ali. Buon compleanno GMSO!
di Francesco De Simone