Prosegue il lungo periodo di secca che attanaglia anche le risorse idriche del fiume Adige, in calo esponenziale. Foto e video qui pubblicati (ripresi nel tratto di sponda oltre il termine di via Lazzaretto, a Porto San Pancrazio, davanti all’altra riva di via Bernini Buri, a San Michele Extra) testimoniano l’arretrarsi del letto di scorrimento dell’acqua e l’avanzata della superficie asciutta con sabbia e ciottoli.
Uno scenario quasi lunare, sicuramente insolito e preoccupante anche per l’ecosistema, fauna ittica compresa. La mancanza di sostanziose precipitazioni sta limitando la portata del bacino fluviale e coinvolgendo, con effetto domino, i canali di derivazione e presa d’acqua per scopi industriali ed irrigui a monte ed a valle.











La situazione del livello atesino è costantemente monitorata dall’Arpav (Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione ambientale del Veneto, istituita con Legge Regionale n. 32 del 18 ottobre 1996 e diventata operativa il 3 ottobre 1997). Nel suo sito (https://wwwold.arpa.veneto.it/arpav), tra i “Bollettini” viene aggiornata quotidianamente la “Stazione Adige a Verona” (https://wwwold.arpa.veneto.it/bollettini/meteo60gg/Staz_332.htm).
I valori giornalieri relativi al livello idrometrico (in m) nelle misure media, minima e massima del 27 febbraio scorso, ad esempio, hanno registrato rispettivamente -2.19, -2.24 e -2.13. Il giorno dopo, 28 febbraio, sono stati raccolti i dati -2.19, -2.25 e -2.13. Il 1° marzo -2.15, -2.23 e -2.12, il 2 marzo -2.16, -2.24 e -2.11 ed il 3 marzo -2.15, -2.23 e -2.11. Un livello allineato agli allarmanti valori del 1° gennaio 2023 (-2.12, -2.12 e -2.11) e dei giorni successivi.
Giove Pluvio, datti una mossa…
Servizio, foto e video di
Claudio Beccalossi