Sono state “pizzicate” in giro ulteriori sacche d’inciviltà, spicciole discariche abusive e della malvivenza inquinante, nell’ormai abituale indifferenza di chi vede e va e di chi dovrebbe provvedere con urgenza e non lo fa.
In via Basso Acquar
In direzione centro, davanti ad un’apertura non chiusa di un’area recintata e con tanto d’abbondanza di moniti (“Divieto di scarico. I trasgressori saranno puniti a norma di legge” e “Vietato l’ingresso ai non addetti ai lavori”, sic) qualcuno, scambiando forse le proibizioni ad inviti per fare il contrario, vi ha lasciato tutto quanto di cui voleva disfarsi.
Mobili e componenti scassati, reti e materassi, materiali d’arredo evidentemente non più graditi al riversatore da quattro soldi, abile nell’arrecare danno alla collettività solo perché gli è andata bene nel non farsi cogliere sul fatto.
All’uso improprio dello spazio (dove nel passato era attivo un distributore di carburanti poi chiuso e smantellato), parzialmente non protetto da una rete, vanno aggiunte le precarie condizioni d’un tratto di muretto su cui s’alza la recinzione. Crollato per chissà quale causa…
In strada Le Grazie
Nonostante precedenti segnalazioni per arginare il continuo accumulo di scarti e detriti davanti ad un cancello d’entrata (evidentemente non utilizzata dagli operatori interessati) d’una cava presso una curva a gomito di strada Le Grazie (che, dai paraggi del Policlinico di Borgo Roma, s’innesta con via Ca’ di Aprili, a Ca’ di David), il degrado è costante, con punte preoccupanti.
Ciò che si presenta adesso è un nuovo “inventario” della cattiva coscienza di certuni: avanzi edilizi, copertoni, contenitori con residui, quanto resta d’un televisore, un vecchio materasso con una copertaccia vicina distesa su un’apparecchiatura dismessa, pannelli di legno, detriti vari.
E, dulcis in fundo, lastre e frammenti di Eternit, dal composto cemento-amianto (fibrocemento) la cui polvere è notoriamente causa di asbestosi (malattia polmonare cronica procurata dall’inalazione di fibre di amianto od asbesto) e di mesotelioma (neoplasia o tumore) pleurico.
L’incosciente che, invece di rivolgersi a specialisti per lo smaltimento, s’è sbarazzato in quel luogo dei particolari materiali da copertura pericolosi per la salute, sempre se individuato (campa cavallo…), sarebbe imputabile di reato penale, con le relative conseguenze…
Servizio e foto di Claudio Beccalossi