Browsing: L’Altra Verona…

   Una piazzola a lato di via Germania, allo sbocco da via Ferdinando Porsche. Luogo abituale di sosta di autoarticolati anche internazionali, con autisti che si sobbarcano ore di guida su autostrade e percorsi alternativi portandosi dietro (come il filosofo greco Diogene di Sinope detto il Cinico – Sinope, 412 a. C. circa – Corinto, 10 giugno 323 a. C. – che viveva in una botte aperta) il loro micromondo esistenziale. Cioè, cuccetta in cabina per dormire e dotazioni spesso di fortuna per farsi da mangiare in assenza od in sostituzione delle classiche “trattorie da camionisti” (passate icone della ristorazione…

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La memoria d’una tragedia danneggiata prima e svilita ora, perfetto ritratto d’un ormai dimenticato retaggio di dolore. In viale del Lavoro, in direzione del centro città, di fronte a Veronafiere e quasi all’incrocio con viale dell’Agricoltura, un albero al lato destro della strada conserva ancora fiori di plastica impolverati e stinti ed un consumato lumino alla sua base in ricordo d’un tragico episodio avvenuto attorno alle ore 2:00 della notte tra il 16 ed il 17 ottobre 2010. Quando, cioè, un’auto Volkswagen Lupo con due romeni sui vent’anni a bordo, proveniente da viale Piave ed intenzionata a svoltare in…

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Persistono e, anzi, aumentano le situazioni di degrado a margine di strada del Vignale, congiunzione secondaria di proseguimento di strada Le Grazie, tra la zona del Policlinico di Borgo Roma e Ca’ di David. Le circostanze, già riferite da “Il Giornale dei Veronesi” (il 15.09.2021, https://ilgiornaledeiveronesi.it/rubriche/laltra-verona/laltra-verona-incivili-che-riversano-detriti-sul-luogo-dun-omicidio/ ed il 20.01.2022 https://ilgiornaledeiveronesi.it/rubriche/laltra-verona/laltra-verona-incivilta-e-disperazione-in-strada-le-grazie/), non sono ancora state risolte, come d’obbligo, dagli organi istituzionali. Così, continua imperterrito il riversamento di materiali di scarto edilizio (tra cui nocive coperture in eternit) in uno spiazzo laterale dove, nella notte tra il 30 aprile ed il 1° maggio 2002, venne commesso un omicidio (ricordato da…

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“Aggiornamenti” murali in strada Le Grazie, arteria che si dirama da via Regina Adelaide, in Borgo Roma e che, confluendo in strada del Vignale, sbuca in via Ca’ di Aprili, a Ca’ di David. Poco prima del sottopasso a senso unico alternato da semafori (dove sopra scorrono l’A4 Torino-Trieste e la tangenziale sud), provenendo dai dintorni del Policlinico, i soliti impuniti imbrattamuri condividono spazio con grafomani dagli “sfoghi” di “protesta esistenziale” connessi all’attualità. Galeotta è l’emergenza da Covid-19 che tiene ancora banco e le relative risposte governative che hanno aggirato (o raggirato?) la Costituzione. Evidentemente, metodi ed obblighi…

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Dietro le quinte della Motorizzazione Civile di Verona. Civile? Non è certo colpa esclusiva della struttura tecnico-amministrativa statale quanto cela il… “lato B” della sede canonica in via Apollo 2, cioè l’entrata dal retro verso il Centro prove autoveicoli accessibile provenendo dall’incrocio tra viale delle Nazioni e strada della Genovesa, dove l’occhio anche meno attento può “scoprire” un vero obbrobrio inquinato ed inquinante promiscuo. Facendo, infatti, anche solo una veloce “escursione” nei paraggi esterni di quest’accesso alla Motorizzazione Civile, qualsiasi normodotato può constatare un “menù” di inadempienze alla più banale civiltà (istituzionalmente intesa). E pare impossibile che…

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Non trova pace e decenza lo spazio sotto la pensilina esterna di Veronafiere, in viale del Lavoro, già oggetto di segnalazioni da parte de “Il Giornale dei Veronesi” (il 7 ottobre ed il 30 dicembre 2021) riguardanti a degrado igienico-sanitario ed a presenze (soprattutto notturne, per dormire tra coperte di dubbia pulizia) di sbandati e senza-fissa-dimora.    Nonostante il luogo sia, come sempre, frequentato da lavoratori ed utenti nelle ore diurne per uffici e servizi qui ubicati (ufficio postale, banche ecc.), l’inciviltà di terzi persiste in maniera sempre più sfacciata, trasformando ogni angolo disponibile in un triviale orinatoio a… pensilina…

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Nella selva ai bordi estremi della città, al cospetto d’un cadente edificio, con chissà quale retaggio, nascosto alla curiosità dei più (ma ben noto al vandalismo dei meno), tra rigogliosa vegetazione ed abbondanza di piante di susino e di rosmarino. È qui, a sinistra rispetto all’ingresso a Forte “Azzano” (nucleo difensivo austroungarico datato 1861 ed originariamente denominato “Werk Neu Wratislaw”, raggiungibile da una diramazione di strada La Rizza ed oggi parzialmente utilizzato quale base operativa della Protezione civile), che si nasconde una micro-area lasciata al suo degradante destino d’abbandono. Se la pacchiana vergogna pubblica (anche con riferimento a presenze di…

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Era l’ultima spiaggia di chi, anche e soprattutto nelle estati passate, per scarsità di pecunia non poteva permettersi rive di qualche mare o lago ben più gettonate o desiderabili.Il fiume Adige sottomano nel percorso cittadino, con la frescura della fitta vegetazione che ripara dal sole certi suoi frequentabili scorci sabbiosi, ha riconfermato l’“arte” italiano-veronese dell’arrangiarsi.    Una di queste frequentate “riviere fai-da-te”, ubicata oltre lungadige Catena, di fronte a lungadige Attiraglio, aveva un nomignolo che s’ispirava a spiagge yankee di Florida o di California: Catena Beach. Ragazzi, adulti ed anziani vi passavano giornate intere, sdraiati all’ombra, magari cuocendo su griglie…

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Della serie “ruderi & indifferenza”. In via del Pestrino, poco dopo la scuola materna a destra, in direzione di Porto San Pancrazio, solo un occhio che “sa e ricorda” può rintracciare, sulla sinistra, pressoché ingoiato da piante rampicanti, alberi e cespugli inselvatichiti, i resti d’una casa (o d’un rustico) in pietra grezza mai completata e men che meno abitata. Gli anziani che abitano nei paraggi hanno sempre visto quel moncone rurale diroccato, senza tetto, in eterna attesa d’una (improbabile) conclusione o d’una (definitiva) demolizione. Difficile datare i resti, quasi completamente celati da edera, arbusti spinosi e piante varie, fuori e…

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Chissà da quanto tempo sta lì, in un angolo del parcheggio tra le vie Francesco da Levanto e Ferdinando Magellano (presso il capolinea degli autobus 61 e 62), quel disastrato camper dagli interni putrescenti e con un lato esterno occupato dal ciarpame da rigattiere disperato!  Certo da molto, constatando le gomme quasi a terra, la sporcizia accumulata sulla carrozzeria ed il marcilento, antigienico caos a bordo vedibile da un finestrino aperto.Uno squallore che, tuttavia, sembra non interessare residenti ed istituzioni, anche solo per far accertare o verificare se, oltre al lapalissiano disordine (miccia infettiva?), l’abitacolo non nasconda altre “sorprese”. O,…

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Rilassa e ricarica camminare nel tratto iniziale del Parco Adige Sud nella località Boschetto, dopo la fine di lungadige Galtarossa che poi lambisce il ponte della Ferrovia ed il Nuovo Circolo Ippico Scaligero. Avventurandosi tra il verde di sentieri poco calpestati e fuori dal tragitto principale in terra battuta, con il fiume Adige che scorre a destra, si “scoprono” una vegetazione fitta fitta (in cui mancherebbero solo Sandokan e le sue Tigri di Mompracem), spiaggette isolate e mini arenili suggestivi, toccati morbidamente dall’acqua che, nonostante lo strombazzato periodo di siccità, non appare così avara, anzi… Però, la riva di…

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Le foto sono eloquenti. Un’auto di marca Peugeot vandalizzata a più non posso, lasciata od abbandonata davanti al cancello divisorio tra l’ex competenza di Pedron Spa ed un distributore di carburanti. Le devastazioni esterna ed interna della vettura rimandano a “colpevoli” con gravi patologie comportamentali che vanno ben oltre il teppismo e rasentano la schizofrenia. E, come per tante altre situazioni di degrado riferite da “Il Giornale dei Veronesi”, riemerge l’annosa e quasi patetica domanda: “… Ma è mai possibile che nessuno veda tanto scempio e non lo riferisca alle autorità competenti quale atto di banale senso civico?” L’interrogativo non…

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Ca’ di David (Verona) – Da Mantova per mantener pulita la cappelletta della Madonna Nera. Sembra una storia d’altri tempi, uscita dalla penna di Giovannino Guareschi (Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi, scrittore, giornalista, umorista e caricaturista – Fontanelle di Roccabianca, Parma, 1° maggio 1908 / Cervia, Ravenna, 22 luglio 1968 – “padre” di don Camillo e Peppone). Quella d’una signora sessantaduenne, Patrizia Cisamolo, che ogni domenica parte dalla città virgiliana (dov’è nata e vive) per raggiungere zio Gelmini, proprietario d’una tenuta agricola nei pressi di Ca’ di David. E, inforcata la bicicletta col suo carico di prodotti per la pulizia, pedala…

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Un “giro” che umilia e degrada il contesto scaligero-veneto-austriaco che solo nel 2010, dopo decenni d’abbandono, ha trovato una doverosa riqualificazione Il vallo che costeggia via Francesco Torbido, nella parte esterna del Bastione Campo Marzio (spesso citato anche come Campo Marzo) a sinistra della Porta di Campofiore (con la via alle spalle), “intorbidito” da consumatori di droga.È l’ennesima, deprimente constatazione dopo una breve “escursione” in miserabili incavi semi occultati dalla vegetazione e, comunque, nascosti alla vista di (molto improbabili) testimoni o curiosi occasionali, magari frequentatori (scarsi) della vicina pista ciclopedonale in vena di “esplorazioni” alternative. Siringhe abbandonate, “pentolini” ricavati da…

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Corte Molon, nucleo rurale risalente al 1560 (con corpo di fabbrica e torre colombara edificati ancor prima, secondo ipotesi attorno al 1400) in via della Diga 17, attraverso i secoli ed alti e bassi, è stata infine assegnata all’Associazione Garibaldini volontari a cavallo onlus ed all’Associazione sportiva dilettantistica Horse Valley, nell’ottica d’un centro per gli Interventi assistiti con gli animali (Iaa, ex ippoterapia) che promuove ed adotta l’equitazione quale sport sociale ed inclusivo, oltre a funzioni da fattoria didattica. Inserita nel Parco dell’Adige Nord, la corte, che d’estate ospita frequentate rassegne teatrali, è a poca distanza dal Centro “Mons. Carraro”…

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Ci ha messo lo zampino la relativa segnalazione de “Il Giornale dei Veronesi” Proseguono gli interventi solutivi da parte delle istituzioni cittadine dopo le varie segnalazioni pubblicate nella rubrica “L’Altra Verona…” de “Il Giornale dei Veronesi”, ormai promemoria d’accantonate situazioni d’emergenza e degrado, magari sotto gli occhi di tutti (Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!). L’inqualificabile sfacelo inquinante di stampo malavitoso che riguardava un’area di competenza comunale all’estrema periferia sud-ovest della città, ad una diramazione di strada La Rizza, a destra rispetto all’ingresso di forte “Azzano” (complesso austriaco del 1861 originariamente denominato “Werk Neu Wratislaw”, oggi anche…

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Un capitello nel degrado in via Basso Acquar Una Pietà con la Madonna dal volto quasi caricaturale, torvo, ben poco rassicurante per il povero Cristo sulle ginocchia, tolto dalla croce, che lei pare guardare di sottecchi e ghermire tra mani tozze. Non certo il ritratto della femminilità materna nella disperazione.    È la scultura di chissà chi custodita… sotto vetro in un capitello in via Basso Acquar. Non certo la quintessenza dell’arte o l’alternativa espressiva naïf ma, comunque, il prodotto espressivo della devozione popolare locale.    Un’opera complessivamente semplice e gradevole (a parte la Pietà da incubo) nel suo anonimato,…

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Non è bello ciò che risulta palese in Riva San Lorenzo, nel tratto di lungadige tra i ponti di Castelvecchio e della Vittoria, nel centro dietro le quinte abusato da teppistelli da quattro soldi ed apprezzato soprattutto da turisti stranieri per l’innegabile bellezza panoramica tra fiume Adige, storia scaligera e celebrazioni della Grande Guerra. Irrita quel vigliacco vilipendere innanzitutto la memoria d’una coraggiosa giornalista e pungente scrittrice come Oriana Fallaci (alla quale sono stati dedicati i giardini affacciati all’acqua fluviale che scorre), con verde alquanto trasandato (parzialmente incolto o mancante) e con sverniciate graffitare ed adesivi appiccicati alla sua…

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È il protrarsi, purtroppo, d’una “vecchia” situazione già fatta emergere dal mensile “L’Altra Cronaca” ancora nel luglio 2019, con una segnalazione agli organi istituzionali competenti avente per oggetto “Allarme droga in area del Bastione delle Maddalene (nei pressi del parcheggio di via Marcantonio Bassetti)”.    Si trattava (allora ed adesso) d’una sconcertante “scoperta dell’acqua calda” all’interno di recinzioni divelte, negli immediati pressi, appunto, del parcheggio di via Marcantonio Bassetti (diramazione di via Francesco Torbido), a pochi passi da Porta Vescovo: siringhe, nell’“usa & getta” di tossicodipendenti, abbandonate un po’ ovunque. La squallida circostanza costituisce uno spregio al rispetto di…

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Nonostante le relative piogge dei giorni scorsi, lo scarso livello d’acqua del fiume Adige consente ancora di curiosare meglio tra le sponde (pietrose, ghiaiose o sabbiose in secca), soprattutto quelle che interessano i ponti. Quindi, andando a ficcare il naso sotto il ponte della Ferrovia (ex ponte Francesco Giuseppe I d’Austria/Franz Joseph I von Österreich, inaugurato il 30 novembre 1852), nella fattispecie il lato nei pressi della località Boschetto (sede del Nuovo Circolo Ippico Scaligero, raggiungibile da lungadige Galtarossa), è possibile constatare un accumulo di tronchi e legni trasportati da chissà dove a monte ed arenatisi tra massi di…

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Forse lo stesso Romano Guardini (Verona, 17 febbraio 1885 – Monaco di Baviera, 1° ottobre 1968, con opere citate dai papi Benedetto XVI e Francesco, purtroppo scivolato in un deprecabile oblio dal quale sembra lentamente riaffiorare) si rivolterebbe nella sua tomba nella chiesa universitaria di San Ludovico (dove fu traslato nel 1997 dal cimitero dei sacerdoti della chiesa dell’Oratorio di San Filippo Neri), appunto a Monaco, in Germania, al constatare le condizioni di degrado in cui versa il piazzale a lui dedicato, nei pressi della stazione ferroviaria di Porta Nuova, nell’ampia area di parcheggio tra le vie delle Coste e…

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Ristrutturato tra il 2004 ed il 2005, intitolato con grancassa istituzionale il 22 gennaio 2011 allo storico esponente democristiano, l’attraversamento del fiume Adige soffre un preoccupante degrado nelle sue campate laterali – Strutture imbrattate da graffitari, bivacchi (con resti di fuochi), rottami e carcasse riaffiorati dalla secca del fiume Adige, rifiuti e siringhe dispersi – Urgono un monitoraggio delle “frequenze”, una seria occhiatina a parti arrugginite o danneggiate e la bonifica dell’area Allarma quanto è constatabile (volendo farlo, con un minimo di buona volontà, soprattutto per dovere d’ordine pubblico) curiosando tra greti ed arcate del ponte di San Pancrazio…

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Una massiccia colonnina a fianco della linea ferroviaria tra le stazioni di Porta Nuova e di Porta Vescovo (prima del ponte della Ferrovia) che, divelta o mal assicurata, incombe pericolosamente sulla sottostante via Gianfranco Fedrigoni, arteria che congiunge viale Piave con via Basso Acquar. È un allarme finora sottovalutato, forse perché ancora non visto, seminascosto com’è tra gli arbusti della scarpata che scende dalla massicciata ferroviaria fino al muro che costeggia la strada. L’estrema vicinanza con i binari fa ipotizzare una competenza nel ripristino della sicurezza da parte di Rfi (Rete ferroviaria italiana) Spa. Il tratto della via,…

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Il ponte Unità d’Italia (detto anche ponte del Savàl), tra viale Caduti del Lavoro e via Leone Pancaldo, è il maggiore sul fiume Adige in quanto a misure: è lungo, infatti, 130 metri e largo 19, costruito in calcestruzzo armato e strutturato su tre campate (le laterali di 39 metri e la centrale di 50). Progettato dall’ingegnere Bruno Gentilini e dall’architetto Antonio Pasqualini, venne inaugurato il 2 luglio 1971. Il passaggio fluviale non ebbe dapprima un “battesimo” ufficiale trovando una denominazione di comodo quale, appunto, ponte del Savàl per l’accostamento al vicino quartiere omonimo. Il tempo opportuno per…

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Interrato Torre Pentagona (che fa riferimento alla torre difensiva merlata in mattoni rossi d’epoca comunale, secoli XII-XIII, dei Portoni della Bra) è un breve tragitto di congiunzione tra corso Porta Nuova (direzione piazza Bra, di fronte a via dei Mutilati) e via Ponte Cittadella. Scende in basso tramite una scalinata ed è proprio in basso che è caduto quel tratto, non solo per l’ostinato afflusso di auto in spazi ristretti ma per il volgare utilizzo di angoli nascosti quali “vespasiani” di incivili. Già al termine dei gradini che lasciano alle spalle il “nobile” corso Porta Nuova l’olfatto è disturbato…

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L’assessore Marco Padovani (Strade e Giardini, Decentramento, Servizi tecnici circoscrizionali, Sicurezza, Protezione Civile, Polizia Locale) replica puntualmente riguardo al “dormitorio” diurno e notturno di emarginati in via Luigi da Porto, documentato da un servizio de “Il Giornale dei Veronesi”. “Mi sono confrontato con il Comandante (della Polizia Locale, n.d.t.) Altamura che mi ha riferito che il personale del servizio serale/notturno interviene quotidianamente per l’allontanamento delle persone che si posizionano in via da Porto.In ogni caso verrà dato un ulteriore input alle pattuglie sia in servizio serale che in servizio notturno”. La situazione sollevata dalla nostra testata, quindi, non è stata…

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